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20 giugno 2016

SHOOT ME - UN PROGETTO DI "GUERRILLA ART" IN RISPOSTA AI FATTI DI ORLANDO

A una settimana esatta dalla strage di Orlando, Florida, un progetto di Guerrilla Art. 49 soggetti di cui 24 coppie e una madre, ritratti in fotografia dall’artista Gianluca Vassallo.
Gli scatti sono stati raccolti tra giovedì 16 e sabato 18 giugno in tre diverse città: Firenze, Milano e Roma. Sempre a Roma, gli scatti sono stati stampati divenendo manifesti affissi in più parti della città. Uno accanto all’altro i baci: un percorso d’amore che sfida la morte. Il progetto si chiama "
Shoot Me!" (colpiscimi, uccidimi, sparami, fotografami) e ha coinvolto spontaneamente l’aggregazione di tutti coloro che hanno sentito l’urgenza di condividere una reazione, mettendosi a disposizione del progetto e offrendosi allo sguardo pubblico. Le affissioni dei manifesti sono avvenute nella notte di sabato 18 giugno, a una settimana esatta dalla strage in cui hanno perso la vita 49 persone per mano di un uomo durante un party all’interno del PULSE, da anni riferimento del clubbing di Orlando. Contemporaneamente alle affissioni, gli scatti sono stati proiettati all'Ex Dogana di Roma durante un noto party della Capitale, interagendo con lo stesso contesto dei fatti. Il progetto è collettivo, sganciato da intenzioni autoriali e pronto a essere liberamente replicato.

"Quanto successo a Orlando, Florida, ha toccato la coscienza di tutti.
La violenza cieca di un uomo ha ferito profondamente, ancora una volta, una comunità preziosa per ognuno di noi.  Preziosa non solo per le istanze di uguaglianza che porta al mondo, ma per la ricchezza che ciascuna specificità di genere, come ogni specificità culturale, conferisce alle altre venendo in pace. Come essere umano e come artista ho deciso, con la complicità di moltissime persone, di attivare una Guerriglia art che celebri la gioia d'amarsi in libertà e che, al contempo, porti un messaggio a chiunque creda che l'amore e l'identità di genere rispondano a codici univoci anziché alla sola dimensione della scelta e della condizione individuale
".
(
Gianluca Vassallo)

Le affissioni possono essere ammirate in queste zone:

- Piazza di Porta Maggiore / Angolo Viale dello Scalo San Lorenzo (Roma);
- Via Tiburtina / Angolo Via dei Marrucini (Roma);
- Via di Monte Testaccio (Roma);
- Piazzale del Verano (Roma);
- Viale Regina Elena(Roma).



20 febbraio 2015

AMARSI OLTRE LA MORTE

Cliccate sulla foto o QUI per vedere il toccante video realizzato da "LE IENE" e andato in onda ieri, giovedì 19 febbraio 2015.  
CIAO WALTER!

19 gennaio 2015

L' #OMOFOBIA DELLE PICCOLE COSE RACCONTATA DA @PantiBliss



La miglior risposta alla disinformazione è la controinformazione. Ed è per questo che non potrebbe esserci miglior risposta al convegno omofobo organizzato da Regione Lombardia che il discorso pronunciato al TEDx di Dublino da Panti Bliss.

La celebre darg queen irlandese ha preso spunto da un dettaglio apparentemente insignificante che non è poi così insignificante: due gay non possono tenersi mano nella mano con spontaneità perché il loro primo pensiero sarà irrimediabilmente quello di valutare i rischi che il gesto comporterà.
Magari lo faranno, ma non sarà più lo stesso perché la naturalità e l'intimità del momento è già stato intaccato.
«È solo una piccola cosa - dice - ma ci sono un sacco di piccole cose che le persone
LGBT devono sopportare e che alle altre persone sono risparmiate».
Da questa semplice considerazione avrà inizio un viaggio nel mondo dell'omofobia, un sentimento negato e spesso racchiuso dietro fantasiose scuse. Che si rivendichi di voler "difendere" la famiglia o che si prospetti la fine della società civile, i veri motivi sono spesso riconducibili ad un'immagine che è ben impressa nelle menti di chi non vuole accettare i gay.
L'intelligenza e la chiarezza dell'intervento è stato premiato da una standing ovation dell'intera sala, testimonianza di un monologo di una ventina di minuti che vale veramente la pena vedere e diffondere.


"La nostra società è omofobica. E' pregna di omofobia. E' fradicia di omofobia. Quando arrivi a 45 anni e realizzi che ne hai passati 30 a sopportare, 30 anni ad assorbire tutti quei piccoli giochetti psicologici, le intimidazioni e i sorrisi di scherno e talvolta di molto peggiore, ad un tratto ne hai abbastanza. Sei stufo marcio di sopportare. 
Ne ho abbastanza di leggere ancora un altro articoloscritto da ancora un'altra persona eterosessuale che ti spiega perché in qualche modo sono qualcosa d'inferiore rispetto a tutti gli altri; ne hai abbastanza di ascoltare chi ti descrive come "intrinsecamente disordinato", persone che non ti conoscono neanche dal loro celibe pulpito; ne hai abbastanza dei muri imbrattati di insulti; ne hai abbastanza delle persone che descrivono qualcosa di ridicolo apostrofando come "gay"; ne hai abbastanza di irrigidirti, passando davanti agli ubriachi del sabato sera, sperando che non ti notino; ne hai abbastanza di chi investe tempo, energie e talento a promuovere l'idea che tu non debba essere trattato come ogni altro cittadino."
 

"Gli omofobi più infervorati, quelli che sanno di aver esaurito molto tempo fa gli argomenti a favore della criminalizzazione del sesso omosessuale o di qualunque genere di progresso per le persone gay, ecco, in questi giorni li troverete tutti ammucchiati intorno al dibattito del matrimonio omosessuale. Ed è veramente uno spettacolo. Perché, ovvio, sanno di non potere ammettere cosa li spinga davvero con franchezza e cioè l'ostilità per le persone gay e il disgusto per quello che immaginano facciamo in camera da letto. Perché sanno che agli occhi dell'opinione pubblica non sono più motivi ammissibili. Perciò sono costretti a rovistare
alla ricerca di qualunque altra ragione immaginabile a sostegno della loro tesi e quindi "Gli omosessuali distruggeranno l'istituto del matrimonio", "le coppie gay gireranno per gli orfanotrofi pigliando i bambini dagli scaffali...cercandone uno che si intoni con il loro nuovo divano Ikea", "Permettere che i gay si sposino distruggerà la stessa società" e molti altri ancora Incluso il mio preferito, il caro vecchio... "la parola matrimonio è definita in qualche dizionario come "L'unione di un uomo e di una donna" e quindi il matrimonio gay non può di fatto essere un matrimonio" il che è un'insignificante polemica intorno a parole e dizionari, non certo contro il matrimonio omosessuale.
"


Fonte: Gayburg

27 novembre 2014

TIZIANO FERRO in copertina su "VANITY FAIR"

Tiziano Ferro è per la 4^ volta in copertina sull'edizione italiana di "Vanity Fair". 
Ecco alcuni estratti dell'intervista pubblicata sul n°47 del 03 dicembre 2014 corredata da scatti di fotografato da Mariano Vivanco

"Conosco molti che sono diventati dipendenti dalle chat o dai locali. Hai mai passato una serata a cena con un gruppo di gay che hanno quel tipo di applicazione sul cellulare, quella che ti dà anche la localizzazione degli altri utenti? Stanno tutto il tempo a vedere chi c'è nei paraggi e non c'è verso di scambiare più di cinque parole. Quel genere di frequentazione non è il massimo, soprattutto per le persone sensibili. Alla fine ti ritrovi ancora più solo e triste. Io triste, almeno non lo sono.

"Le coppie gay sono un dato di fatto: perché scendere in piazza per protestare contro la loro esistenza? Io non m ene intendo di leggi o di politica ma, per esempio: perché accollarsi tutta quella fatica per rendere nulle le registrazioni delle coppie gay fatte dal sindaco di Roma marino, quando in Italia C'è tanto altro da fare? Non siete d'accordo, e va bene, ma davero vale la pena di spendere tutto quel tempo e quelle energie?

QUI, QUI e QUI le precedenti copertine.
 

24 novembre 2014

VISTO NEL WEEKEND: I TONI DELL'AMORE - LOVE IS STRANGE

Storia d'amore che racconta il sentimento in quanto tale a prescindere da chi lo prova. 
Un dramma raccontato con molta delicatezza, che mostra come la nostra vita sia in balia di eventi inaspettatamente traumatici e di come sia fragile l’aiuto delle persone che ci circondano nel momento del bisogno. Peccato che la narrazione segua ritmi a volte troppo lenti e che spesso, proprio questa eccessiva lentezza ne compromette l'intenzione di raccontare le difficoltà dei rapporti umani.  
DELICATO.

20 maggio 2014

FUORISTRADA: QUANDO E' AMORE PASSA TUTTO

Pino/Beatrice è un meccanico (in un'officina del quartiere San Giovanni), campione di rally, transessuale.
Nel suo percorso di trasformazione, incontra Marianna, una donna rumena che fa da badante a sua madre, se ne innamora e decide di sposarla. Marianna lo accetta così com'è, con la sua diversità e fragilità e due anni fa riescono a sposarsi a Nemi, entrambe vestite da sposa. Pino/Beatrice è sia moglie che marito e sia padre che madre per il figlio di Marianna, che è parte della loro famiglia. 

"FUORISTRADA" è la storia di un amore, che unisce una famiglia non convenzionale, in un paese spesso troppo convenzionale.

La regista, Elisa Amoruso, dichiara: "Ho sentito il bisogno di raccontare questa storia perché si è presentata ai miei occhi con la forza diuna storia d'amore unica, prorompente, fondata su un sentimento così forte da superare qualunque barriera sociale e culturale. Una famiglia non convenzionale, un'unione diversa, eppure simile a tutte le altre, fondata sull'amore. Un viaggio alla scoperta dei mutamenti del costume e alla riscoperta di valori innati, mutati nella forma ma solidi nella loro essenza. Ho seguito questa coppia unica, nel suo quotidiano, cercando di descrivere i piccoli momenti autentici delle loro giornate, assieme alle grandi prove che questa forma d'amore - così sfuggente e concreta, così poco definibile eppure definita - ha attraversato e attraversa. La storia di due esseri umani, in Italia, che compiono scelte importanti, che vanno "fuoristrada", che prendono rotte diverse, strade sconnesse, e si ricongiungono sullo stesso sentiero."

Dopo uno strepitoso (ed inaspettato) successo riscontrato a Roma, il film arriva a Milano dove sarà proiattato tutti i giorni fino al 31 maggio 2014, alle ore 21.00, al "
Museo Interattivo del Cinema" (Viale Fulvio testi 121 - M5 Bicocca).
Imperdibile e assolutamente DA VEDERE!
"Quando è amore passa tutto".
Passaparola...
 
 

07 febbraio 2013

RENZO RUBINO CANTA L'AMORE GAY AL FESTIVAL DI SANREMO 2013

L'amore gay tornerà ad essere celebrato sul palco dell'Ariston. A cantarlo sarà Renzo Rubino, in gara nella sezione giovani di Sanremo con il brano "Il Postino (Amami Uomo)" (video). Il testo racconta la storia di un ragazzo che decide di lasciare mamma e papà per vivere una storia d'amore con un altro uomo.
Mettendo da parte "
Luca Era Gay" (l'orrido brano omofobo che sosteneva la possibilità di poter "guarire" dall'omosessualità) che Povia portò sul palco di Sanremo 2009, sino ad oggi sono ben poche le canzoni in concorso che hanno parlato di amore gay. 

Il primo a farlo fu Federico Salvatore nel 1996, con il brano autobiografico intitolato "Sulla Porta" (video). Anche in quel caso il testo raccontava l'abbandono della famiglia per seguire un amore con un altro uomo: «Mammà son qui con le valigie sulla porta - recitava - e in macchina c'è un uomo che mi sta ad aspettare. La verità lo so ti lascerà sconvolta, quell'uomo è il mio primo vero amore». Da notare che la Rai non volle che la parola "omosessuale" venisse pronunciata ed impose la modifica del verso «Sono un diverso, mamma, un omosessuale» in «Sono un diverso, mamma e questo ti fa male».
Nel 2001, nella categoria "nuove proposte", il gruppo
Principe e Socio M.. Si presentarono con la canzone "Targato Na" (video),il racconto di ragazzo gay dell'hinterland napoletano che passa dai Movimenti No Global al servizio nell'Arma dei Carabinieri ma, rifiutandosi di usare le armi da fuoco, si ritroverà ad essere freddato da un suo vecchio compagno di protesta.
Poi nel 2008 Anna Tatangelo gareggiò con "Il Mio Amico" (video), classificandosi seconda. In questo caso si parlava di un suo amico gay che era alla ricerca di un nuovo fidanzato dopo essere stato tradito. Il tutto mentre nel ritornello ci si chiedeva: «Dimmi che male c'è, se ami un altro come te? L'amore non ha sesso. Il brivido è lo stesso o forse un po' di più».
Nello stesso anno Valeria Vaglio portò a SanremoLab il brano "Ore Ed Ore" (video), un brano dedicato alla storia d'amore fra due donne.


Fonte: Gatburg

11 luglio 2012

GOOGLE "LEGALISE LOVE": I DIRITTI DEI GAY SONO DIRITTI UMANI

Il logo multicolore di Google si fonde con l'arcobaleno del pride. E le tonalità che ne vengono fuori dipingono "Legalise Love", l'iniziativa di Mountain View a favore dei diritti per gli omosessuali, come un'altro sforzo tra quelli che il mondo dell'hi-tech sta riservando particolare attenzione alla sfera omosessuale: da qualche tempo, dopo il matrimonio gay di uno dei fondatori, su Facebook è possibile "sposarsi" anche per la comunità LGBT, con un'apposita icona che mostra due sposi o due spose. Ed è decisamente un mondo un passo avanti a quello dei molti stati in cui il matrimonio agli omosessuali è negato. La campagna di Google, naturalmente, è ad ampio respiro: "Legalise Love - spiega un portavoce di Mountain View - è una campagna per promuovere condizioni più sicure per le persone gay e lesbiche, all'interno e all'esterno dell'ambiente lavorativo, in paesi con leggi anti-omosessualità". 
La filantropia e l'inclinazione "amorosa" dell'azienda è nota ("Don't Be Evil", non essere cattivi, è il motto di Mountain View), ma dietro il supporto alla causa c'è anche una questione tecnica. Tra i molti dipendenti di Google non mancano gli omosessuali, e nelle operazioni logistiche dell'azienda, spostare un dipendente gay in un paese che non accetta le unioni diventa sempre più spesso un problema. La questione è affrontata da Mountain View in termini industriali e professionali, nell'ottica di fare pressione su quei governi in cui le decisioni negative in materia di matrimoni LGBT bloccano possibili iniziative anche molto importanti dal punto di vista economico. 
Affari a parte, Google è schierato apertamente a favore dei diritti gay da anni, nel mese di giugno non manca mai la celebrazione del "pride" omosessuale. E anche per questa iniziativa, Big G non ha girato tanto intorno all'argomento, anzi: "Legalise Love" è partito inizialmente a Singapore e in Polonia, paesi che osteggiano le unioni gay. Google ha in programma di estendere l'iniziativa in nazioni dove Mountain View ha degli uffici, e dove i governi non legiferano in questo senso. Anche l'Italia si contraddistingue per inattività su questo fronte, quando non manifesta opposizione. E qui come in altri paesi, il peso sempre più rilevante di Google nell'ecosistema economico potrebbe stavolta indurre i governi a una riflessione più ampia.