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16 gennaio 2012

A MILANO ENTRO L'ANNO IL REGISTRO DELLE COPPIE DI FATTO

Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha assicurato che il registro delle unioni civili, una delle promesse che hanno contraddistinto la sua campagna elettorale, verrà istituito entro il 2012. "Manterrò l'impegno, e ne sono orgoglioso, per cui il registro delle unioni di fatto diventerà realtà entro quest'anno - ha promesso nel suo intervento a "Che Tempo Che Fa", la trasmissione di Fabio Fazio andata in onda sabato 14 gennaio su Rai 3 - E' un impegno che avevo preso, che la coalizione aveva preso". Oltre al registro delle unioni civili, Pisapia come impegno "per rendere più vivibile, felice e bella Milano" ha citato anche l'arrivo del Papa, a maggio, per la festa internazionale delle famiglie: "Sono due segnali di forte cambiamento, risposte a situazioni diverse ma entrambe meritevoli di attenzione".
"Il sostegno di Pisapia al registro delle unioni civili a Milano e la promessa della sua approvazione entro il 2012 è molto importante - si legge in una nota di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center - Il sindaco ha mantenuto gli impegni fatti in campagna elettorale: i registri delle unioni civili sono uno strumento simbolico e gli enti locali possono mettere in campo servizi e progetti per le famiglie di fatto. Ora è necessario che questo messaggio di parità giunga anche al parlamento e al governo. L'Italia ha bisogno di riconoscere le unioni gay come gli altri Paesi europei, per non essere declassata anche sul piano dei diritti".
Ha manifestato entusiasmo per questa dichiarazione il vicecapogruppo PD in Provincia di Milano Roberto Caputo: "Accolgo con grande favore l'annuncio fatto dal sindaco Pisapia, nel corso di una trasmissione televisiva, di procedere alla creazione del Registro delle Unioni di Fatto entro il 2012. Con questa scelta si va finalmente verso una città in cui i diritti civili vengono realmente riconosciuti. Non sia solo una soluzione burocratica ma venga accompagnata dalla possibilità, per coloro che si iscrivono in questo Registro, di partecipare alle graduatorie degli Asili Nido, di avere diritti in materia di assegnazione e subentro delle Case Popolari, e di visitare il convivente in ospedale o in carcere".
Per il PdL, invece, l'annuncio di Pisapia "è un'evidente provocazione, quasi un affronto alla Chiesa", fa sapere il capogruppo consiliare Carlo Masseroli, visto che arriva "nell'anno dell'Incontro mondiale delle famiglie". "Si sta configurando così l'ennesimo scivolone di un sindaco che appare sempre più confuso", ha aggiunto Masseroli. Ma il registro raccoglie il parere contrario anche di Mariolina Moioli, consigliere della lista civica Milano al Centro ed ex assessore ai servizi sociali, che intravede "il rischio di sostituire speculazioni ideologiche ai più concreti e necessari rafforzamenti delle politiche familiari".

Fonte: La Repubblica

24 giugno 2011

A MILANO E' TUTTO PRONTO PER L'LGBT PRIDE

Tutto pronto o quasi per il "Gay Pride" di Milano. Da qualche giorno in corso Buenos Aires, punto di partenza del "Christopher Street Day - LGBT Pride" del capoluogo lombardo, in programma domani sabato 25 giugno con il patrocinio del Comune di Milano, sono comparsi filari di bandiere arcobaleno, allestiti anche con la collaborazione dell'associazione dei commercianti di zona Ascobaires. "La bandiera arcobaleno a sei colori - spiegano i portavoce dell'evento, Stefania Cista, Marco Mori e Antonia Monopoli - rappresenta in tutto il mondo i colori della comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans). Vederla sventolare per la settimana del pride e il riconoscimento del Patrocinio rappresentano un punto di partenza importante: le persone Lgbt possono vivere in una città che vuole incominciare a considerarle parte integrante e visibile della città". Il patrocinio del Comune, che non prevede contributi in denaro, è stato deciso nella prima riunione della nuova giunta, il 15 giugno. Il sindaco Giuliano Pisapia aveva spiegato: "Dopo il grande successo della manifestazione di Roma, nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride". Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, di area cattolica, aveva aggiunto: "Non dare il patrocinio sarebbe stato discriminatorio. Darlo non è necessariamente una condivisione di principi. E la responsabilità organizzativa è dell'associazione, non del Comune". L'Arcigay, rallegrandosi perché "dopo anni di oscurantismo con Letizia Moratti, il vento è davvero cambiato", aveva invitato Pisapia a unirsi alla manifestazione. L'esponente del PDL di area ciellina Carlo Masseroli invece aveva lanciato una provocazione: "I cattolici sono ancora in festa?".
Gli organizzatori hanno rinnovato l'invito al sindaco: "Giuliano Pisapia sarà il benvenuto e auspichiamo, come suggerito nell'incontro con lui avuto il 30 aprile, una sua presenza e un suo saluto". Il sindaco però ha impegni fuori città: è pronto un suo messaggio per i partecipanti. Al corteo parteciperà l'Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino. Continuano nel frattempo gli ultimi preparativi per la manifestazione, che partirà da piazza Lima alle 16.30. Percorrerà corso Buenos Aires, corso Venezia, piazza San Babila, corso Matteotti fino a piazza Meda. Poi da piazza Scala proseguirà in piazza Cordusio, via Broletto, via Cusani per arrivare in largo Cairoli e concludersi in piazza Castello. "Guidati da una banda di 23 elementi - raccontano i portavoce - inizieremo il nostro percorso con i ragazzi nati nel 1990: è l'anno in cui l'OMS depennò l'omosessualità dall'elenco delle malattie. I ragazzi "indosseranno" un cartello stradale con la scritta "STOP OMO-TRANSFOBIA" in riferimento alle aggressioni omofobiche e transfobiche, e alla legge in discussione in Parlamento in questi giorni. Questi ragazzi sono nati e cresciuti negli anni in cui si sono abbattuti confini e le frontiere. Sono cittadini del mondo, figli delle differenze, cittadini Europei. Vogliamo iniziare il nostro corteo con loro, con un messaggio di fiducia verso il futuro sperando in un cambiamento della situazione di questo Paese". Quindi, il rinnovo dell'invito al sindaco: "Giuliano Pisapia sarà il benvenuto e auspichiamo, come suggerito nell'incontro con lui avuto il 30 aprile, una sua presenza e un suo saluto". Le polemiche sul patrocinio del Comune giovedì sono state rinfocolate a distanza dal movimento di estrema destra "Militia Christi". Criticando la scelta dell'assessore del Comune di Roma Gasperini di andare a inaugurare il "Gay Village", il movimento cita il neosindaco del capoluogo lombardo: "Gasperini, nel tentativo di emulare Pisapia, si sentiva "in obbligo" di presenziare. Il Movimento esprime piena solidarietà ai militanti cattolici del nord Italia, ostacolati in ogni modo nel loro legittimo tentativo di manifestare contro l'oscena parata omosessuale milanese". Replica in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: "Militia Christi si scaglia oggi contro l'assessore capitolino Gasperini, ma il suo obiettivo più diretto sembra essere il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Militia Christi mostra di essere indecente nel ritenere che gay, lesbiche e trans debbano essere considerati non cittadini ma soggetti da emarginare da parte delle istituzioni e della società. In questo Militia Christi mostra di essere non solo omofoba, ma più simile a quei gruppi settari oltranzisti che esprimono una cultura fondata sulla discriminazione e sull’incitamento all’odio da cui siamo certi che la maggioranza dei cattolici è distante".






Fonte: Corriere.it - Foto: Marco Mori

31 maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011: LE PRIME PAGINE DI OGGI

Ci sono tre grandi tendenze nelle titolazioni di oggi sui quotidiani italiani: una che segnala la vittoria del centrosinistra e la sconfitta di Silvio Berlusconi nelle elezioni di domenica. E un'altra che segnala entusiasta la vittoria del centrosinistra e la sconfitta di Silvio Berlusconi nelle elezioni di domenica. Poi ci sono i giornali del centrodestra che non si fanno sconti, e segnalano la vittoria del centrosinistra e la sconfitta di Silvio Berlusconi nelle elezioni di domenica.
QUI la gallery completa.

(Fonte: il POST)

28 maggio 2011

PERCHE' MILANO DEVE RASSEGNARSI A ESSERE BRUTTA?

Dal blog di Daria Bignardi e da "Vanity Fair" n° 21 del 1 Giugno 2011:

Vivo a Milano da 27 anni, molti più di quanti ne abbia vissuti dove sono nata. Da 27 anni, come tutti i milanesi, la critico ma non vorrei, non saprei vivere in nessun altro posto. O qui o in cima a una montagna, come Nell Porter, l'ornitologa che studiava le aquile calve sulle Montagne Rocciose e s'innamorava di John Belushi in 'Chiamami Aquila'. Ma in 27 anni credo di non essermi mai sentita tanto milanese come il giorno dei risultati delle Amministrative.
Non è una questione di appartenenza politica. Mi avete mai sentito fare una dichiarazione di voto? Ma l'idea che dalla tua città, che è anche la città del Presidente del Consiglio, la città da cui tutto è cominciato possa iniziare la fine del berlusconismo, ha colpito al cuore tutti quelli che non si riconoscono nei suoi valori, nel suo stile, nelle sue scelte.
Guardate, se fossi una che vuol indurvi a votare il candidato che le sta a cuore, queste cose non le direi: ci girerei alla larga, giustificherei l'attuale sindaco, scriverei spiritosaggini su Batman e i furti d'auto, parlerei dei programmi dei due candidati. Basta leggerli per rendersi conto che dalle parti del centrodestra stanno dicendo le solite bugie. Pisapia parla in lungo e in largo di contrasto allo spaccio e al traffico di droga, mentre la Moratti non ci dedica neanche una riga. Idem sulle organizzazioni criminali: un intero capitolo per Pisapia, poche e vaghe righe per Moratti. Quanto a 'zingaropoli': sul programma di Pisapia l'esperienza dei campi rom viene definita negativa. Si scrive che il problema della casa può essere affrontato guardando alle esperienze di autocostruzione sperimentate nella democratica Torino e nella leghista Verona, e cofinanziate dall’attuale ministero del Lavoro. Il programma di Letizia Moratti invece punta sull'azzeramento dei campi irregolari, ma quelli regolari - messi in sicurezza e ridotti - rimarrebbero.
Un titolo del Corriere della Sera di qualche giorno fa diceva che l'ex presidente della Regione Piero Bassetti definisce Letizia Moratti una bottegaia. Il termine è poco elegante, anche nei confronti dei bottegai (e credo si trattasse di una semplificazione del cronista), ma in soldoni rispecchia ciò che molti di quelli che vivono e lavorano a Milano, mandano i figli alla scuola pubblica, girano in bicicletta, tram e metrò e amano la loro città pensano dell’attuale sindaco.
Siamo invidiosi dei torinesi ai quali Chiamparino ha regalato, grazie all'Olimpiade Invernale, una città bellissima da vivere, elegante, divertente. Mentre a Milano proliferavano il cemento, i gazebo di plastica, le auto sui marciapiedi. Quanta bruttezza, in una città che potrebbe essere bellissima, se la si guardasse con gli occhi di chi ci abita, la vive, la usa, ci cammina per strada. Dall'aria inquinata alle mille concessioni fatte a chiunque abbia da guadagnarci due lire, sembra che la bellezza, la vivibilità della città e la salute dei suoi cittadini non siano tra le priorità di chi l'amministra.
Quando un milanese va a Berlino, a Copenhagen, ma anche nella piccola Graz, si vergogna. Perché da noi no? Perché da noi solo l’albero di Natale sponsorizzato? Perché queste periferie squallide? Perché non ci sono abbastanza piste ciclabili? Perché non pensano al verde, agli spazi comuni, ai servizi sociali, ai progetti per i giovani, invece di costruire nuovi centri commerciali, grattacieli, uffici, con tutte le case vuote che ci sono? Dov’è l’edilizia popolare? Dov’è la visione della città? Perché non c’è un progetto di bellezza?
L’unica cosa bella che abbiamo visto nascere a Milano negli ultimi cinque anni è stato il Museo del Novecento: uno spazio stupendo che meriterebbe allestimenti migliori, ma li aspettiamo fiduciosi. Senti che bel vento, si sono detti tanti milanesi. Vuoi vedere che inizia da qui, la rinascita della normalità? Ce lo meriteremmo. Ce lo meritiamo.

Niente di più vero. Milano DEVE cambiare. L'Italia DEVE cambiare!