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27 giugno 2016

MILANO PRIDE 2016: UN FIUME DI GENTE

Le immagini parlano chiaro. Il Milano Pride 2016 è stato un vero successo: 200mila persone hanno invaso la città formando un immenso arcobaleno.  
QUI il bel resoconto delle amiche di LezPop.

 

Video: @Andrea_Radic via Twitter

24 giugno 2016

GOOGLE CELEBRA IL MESE DEL PRIDE

Per celebrare il mese del Gay Pride, anche quest'anno, Google omaggia la comunità LGBT tingendo con i colori arcobaleno le sua pagine di ricerca e facendo indossare un mantello rainbow all'omino di Google Maps che lancia l'hashtag #prideforeveryone.
 

17 giugno 2016

AL VIA LA MILANO PRIDE WEEK 2016

Da sabato 18 giugno 2016 Milano si tinge di arcobaleno con la quarta edizione della Milano Pride Week che durerà fino a domenica 26! Sabato 25 giugno la parata per le strade della città. Siete carichi? Ecco l'anticipazione di alcuni eventi, mentre il calendario in costante aggiornamento lo trovate QUI e QUI.

16 dicembre 2014

VISTO NEL WEEKEND: PRIDE

Ci sono molte cose che oggi diamo per scontate, dimenticando come tutto fosse diverso una volta e quanto sia stato duro ottenerle. 
Una storia (vera) che non racconta solo l'unione tra due diverse comunità o tra due generazioni, ma di una solidarietà universale, in nome di un orgoglio che è diritto di tutti. 
Il film più bello dell'anno. 
FORMIDABILE.

03 luglio 2014

A SAN FRANCISCO IL BURGER KING CELEBRA IL GAY PRIDE CON IL "PROUD WHOPPER"

In occasione del 44° Gay Pride cittadino, un negozio Burger King di San Francisco ha introdotto nel proprio menu il Prod Whopper. Il panino si presentava avvolto in una carta arcobaleno e agli avventori non veniva svelato il suo contenuto. Aprendo l'involucro si poteva trovare il tradizionale Whopper accompagnato dalla scritta «Dentro siamo tutti uguali». 
L'azienda ha anche realizzato un video che ha immortalato alcune reazioni dei clienti. «Penso che questo involucro indichi che tutti noi abbiamo gli stessi diritti» spiega un bambino. «Non mi era mai capitato di commuovermi davanti ad un hamburger» aggiunge una ragazza. 
Non sono mancate reazioni negative, tra cui un uomo pronto ad affermare che la catena non avrà più il suo supporto.

 
Fonte: Gayburg

26 giugno 2014

STONEWALL 1969-2014: A MILANO DIBATTITO SUI 45 ANNI DEL MOVIMENTO LGBT

Oggi, giovedì 26 giugno alle ore 18 presso il Teatro Filodrammatici di Milano in via Filodrammatici 1, si terrà un incontro con Giovanni Dall'Orto, giornalista e scrittore, militante gay e storico. L'iniziativa organizzata da Pride il mensile gay italiano (www.prideonline.it) si inserisce nell'ambito della Milano pride Week 2014 che culminerà nel corteo di sabato 28 giugno.

Sono trascorsi 45 anni da quel fatidico 28 giugno 1969 data di inizio degli Stonewall Riots avvenuti nel quartiere bohémien di Greenwich Village a New York, episodio che segna simbolicamente l'inizio della lotta politica organizzata per la rivendicazione dei diritti delle persone omosessuali e transessuali. Se Stonewall è diventato l'unico momento della storia gay famoso a livello internazionale, è perché dal 1970 si sono celebrati annualmente un numero crescente di cortei commemorativi noti come "Gay Pride". Queste manifestazioni hanno fortemente contribuito a dare visibilità e a far emergere le questioni LGBT, a modificare la cultura e, infine, in alcuni paesi a provocare cambiamenti legislativi che hanno ribaltato più di 2000 anni di storia in meno di 40: basta pensare all'ottenimento dei matrimoni egualitari. Partendo da un'analisi dei fatti storici riguardanti i moti di Stonewall si arriverà a trattare temi di estrema attualità.

Il Teatro Filodrammatici è promotore insieme al Centro di Iniziativa Gay - Arcigay Milano della rassegna di teatro omosessuale Illecite//Visioni che a novembre 2014 giungerà alla 3a edizione. L'incontro è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

28 maggio 2014

AL VIA L’ONDA PRIDE 2014: TREDICI CITTA’ MOBILITATE PER I DIRITTI E L'UGUAGLIANZA

Sono in tutto tredici le manifestazioni dell’orgoglio LGBT (lesbico, gay, bisessuale, transessuale) che costituiranno quest'anno l'Onda Pride, la grande mobilitazione nazionale che rivendica diritti e uguaglianza per le tutte le persone, senza discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Dopo un primo tentativo pilota l’anno scorso con cinque Pride coordinati tra loro (Milano, Bologna, Catania, Napoli, Cagliari), quest'anno sono più del doppio le città che hanno deciso di lavorare in rete e di partecipare alla mobilitazione.

Da molto tempo, il Pride si va diffondendo lungo l'Italia come buona pratica nel rapporto tra le comunità lgbt e i territori nelle quali sono inserite. Pertanto cresce ogni anno il numero di città che decidono di mettersi alla prova con la parata dell'orgoglio, sperimentando tutte le volte un coinvolgimento sorprendente della cittadinanza e l'apertura di canali istituzionali che non possono non far sperare in una stabilizzazione di questo appuntamento. La storia italiana del Pride, che quest'anno ci viene sottolineata dal ventennale della parata romana, ci porta alla mente tanto le esperienze pionieristiche a Roma e a Bologna negli anni Novanta, quanto i memorabili momenti del World Pride del 2000 e dell'Euro Pride del 2011. Oggi raccontiamo un'ulteriore evoluzione: l'Onda Pride moltiplica le giornate dell'orgoglio, mette in rete le tante e diverse realtà dell'associazionismo lgbt e le mette in sintonia con un'unica piattaforma rivendicativa. Quest'anno tentiamo di passare dal modello del Pride nazionale a quello della Nazione dei Pride, incentivando e valorizzando la mobilitazione non solo della comunità lgbt ma di tutte le comunità locali che l'onda attraverserà. Tutto il movimento lgbt, insomma, stringe un grande patto civile con il Paese, si allea coi cittadini e le cittadine, con gli amici, le amiche, i familiari, i vicini di casa, e scatena un'onda per portare forte e chiara la richiesta di diritti all'attenzione di chi da sempre la ignora totalmente.

Ad inaugurare l'Onda sarà Roma, che scenderà in piazza il prossimo 7 giugno. Seguiranno Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino, Venezia, che scenderanno per le strade tutte assieme nella giornata che celebra il ricordo dei moti di Stonewall e la nascita del movimento lgbti, il 28 giugno. A chiudere Siracusa il 5 luglio e Reggio Calabria il 19 luglio. Un calendario denso, una vera e propria mobilitazione di tutto il Paese, che passa attraverso territori che ormai celebrano per tradizione l'orgoglio LGBT (come Bologna, Catania, Milano, Napoli, Torino), ma anche per città che per la prima volta mettono in agenda questo appuntamento. È il caso di Alghero, ad esempio, sede scelta quest'anno per il Sardegna Pride; e quello di Lecce, che accoglierà il 28 giugno la parata LGBTI. Battesimo dell'orgoglio anche per Reggio Calabria (per la città e per tutta la regione), a testimonianza del consolidamento dei tre circoli Arcigay nati in quella zona, e per Siracusa, che assegna alla Sicilia un singolare primato: sono infatti tre le parate dell'orgoglio in programma oltre lo stretto di Messina - cioè Siracusa appunto, assieme a Palermo e Catania - a testimonianza della traccia importante e generosa lasciata dalla manifestazione nazionale di Palermo dello scorso anno. La dignità e l'importanza del lavoro, in questi anni di dura precarizzazione che di certo non risparmia le persone gay, lesbiche e trans, è il tema su cui è incentrato il Pride di Catania. Il Pride di Siracusa, inoltre, mette in campo una modalità assolutamente inedita: si svolgerà infatti in barca, sulle tradizionali imbarcazioni siracusane, con partenza da Riva Garibaldi. Sceglie la via della sostenibilità anche il Pride di Milano, che sfilerà senza carri amplificati e con musica originale. Parata a piedi anche per Bologna, dove il Pride è ormai tradizione ventennale, e per Venezia, dove invece la manifestazione fa ritorno dopo un lungo periodo di assenza. Un pride stanziale è la soluzione trovata a Perugia, con un village lgbt all'interno della città. Allarga l'orizzonte a tutto il Mediterraneo, infine, il Pride di Napoli, che candida la città partenopea a polo di incontro e riflessione sui diritti e le discriminazioni per tutte le terre che affacciano sul Mare Nostrum.

21 maggio 2014

MILANO PRIDE WEEK: 23-29 GIUGNO 2014

Si avvicina il Milano Pride 2014 e anche quest'anno sarà caratterizzato da una settimana di iniziative che si terranno dal 23 al 29 giugno: spettacoli, incontri culturali e eventi dipingeranno per 7 giorni la città con i colori dell’arcobaleno.
Anche Piazza Oberdan si trasformerà per il secondo anno nella Pride Square, il cuore della manifestazione, con i gazebo informativi delle associazioni LGBT, un lounge bar e tanta musica.
Dopo il successo dello scorso Milano Pride, reso possibile grazie al coinvolgimento sinergico delle istituzioni politiche e culturali, delle associazioni e degli esercizi commerciali della città, anche quest’anno gli eventi della Pride Week verranno organizzati autonomamente dalle associazioni, attività commerciali e istituzioni che vorranno dare un contributo alla buona riuscita della manifestazione. 

La Milano Pride Week ti aspetta!  

#MILANOPRIDE

18 settembre 2012

PALERMO OSPITERA' IL GAY PRIDE NAZIONALE DEL 2013

Sarà la città di Palermo ad ospitare il Gay Pride nazionale del 2013. 
Le associazioni nazionali AGedO, Arcigay, Arcilesbica, Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno, MIT rendono noto che, in seguito al dibattito svoltosi nell’Assemblea Nazionale delle Associazioni gay, lesbiche e transessuali, riunita a Roma lo scorso 15 settembre 2012, è stata accolta la candidatura di Palermo quale sede del Pride Nazionale 2013: "Nell'apprezzare la proposta nei suoi contenuti politici ed organizzativi, riteniamo che la centralità e l'attualità sociale, politica e culturale dei temi suscitati dal progetto di Palermo Pride 2013, conferisca alla manifestazione per l'orgoglio omo/transessuale e per i diritti civili, un assoluto e irrinunciabile rilievo nel quadro del dibattito politico nazionale". 
Per la prima volta nella storia, il Pride nazionale si spinge così a sud, a testimoniare il suo poderoso messaggio di libertà, eguaglianza e democrazia e a raccogliere l'entusiasmo e la spinta al cambiamento e all'innovazione di tutto il Paese, da parte di una città straordinaria come Palermo.

31 agosto 2012

L'ITALIA NON HA BISOGNO DI OMOSESSUALI (E NEANCHE DELLA ZANICCHI)

Dal blog di Matteo Winkler

L'omofobia non si ferma neppure ad agosto.

Cominciamo dai tempi più recenti. In un manifesto di Forza Nuova in Abruzzo leggo: "L'Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali". Ancor prima dell'assurdità di un messaggio politico di questo tipo, esso fa scempio della logica.

E' infatti evidente che non esiste nessuna connessione tra l'esigenza di far nascere più figli - espressione più di un orgoglio nazionale o dell'esigenza puramente economica di assicurare un futuro al nostro sistema previdenziale, in un'epoca in cui il vero problema è il sovrapopolamento del pianeta - e l'esistenza di una minoranza gay/lesbica, la quale, ovviamente, checché ne dicano le menti eccelse di Forza Nuova per le quali "l'omosessualità è una patologia", non aumenta o diminuisce numericamente a piacimento, né è in grado di contagiare la maggioranza trasformando la società in un complesso infertile.

Il messaggio, però, segue un trend comune. Il dato che fa riflettere è la sua assonanza rispetto alle dichiarazioni di alcuni politici, anche recenti. Questo mese è stata la volta di Pier Ferdinando Casini, il quale dopo aver affermato che il matrimonio tra persone dello stesso sesso "è un'idea profondamente incivile, una violenza della natura sulla natura", ha poi precisato che lui conosce "tante persone gay che non ci pensano nemmeno ma ritengono sia una forzatura del radicalismo ideologico di chi va al Gay Pride. Ci sono gay che non ci vanno".

Come se conoscere tanti gay sia segno di apertura mentale; come se tutti i gay che vanno al Gay Pride siano "radicalisti ideologici" (verrebbe da dire che anche quelli che vanno a messa tutti i giorni lo sono...); come se chi non va al Gay Pride avesse una precisa posizione al riguardo e non fosse per definizione d'accordo con le istanze di uguaglianza promosse – una volta tanto unitariamente - dal Movimento.

Da ultimo, è arrivata Iva Zanicchi. La diva di "Ok, Il Prezzo è Giusto" e di Zingara, che sicuramente è al suo posto, stipendiata dai contribuenti, per acume politico e capacità organizzativa, ha firmato il famigerato documento dei 173 parlamentari contrari ai matrimoni same-sex. Peccato che la Zanicchi sia stata premiata nel 2010 con il Pegaso d'Oro, destinato alle personalità che si sono distinte per le loro battaglie a favore della Comunità LGBT!

L'unica considerazione che si può fare non è tanto, come pure qualcuno ha notato, che non basta aver recitato in una fiction impersonando la mamma di un ragazzo gay per essere in sintonia con le persone omosessuali e con le loro legittime aspettative ("Sono attorniata da omosessuali e sto benissimo", diceva. Aiuto...), quanto come sia possibile che al Parlamento europeo non abbiano ancora adottato un test contro la dissociazione mentale, da applicarsi a tutti i suoi membri. Magari preventivo.

Certo, da queste dichiarazioni si può desumere un dato sicuro: ci siamo evoluti. Prima ci davano dei froci. Oggi siamo massimalisti (Bindi) e radicalisti ideologici (Casini). Il linguaggio politico è cambiato, non c'è dubbio.

Ps. Micciché, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, ha definito lo sfidante Rosario Crocetta "un uomo del PD beatamente omosessuale". Come se Mitt Romney dicesse agli elettori di non votare per un uomo come Barack Obama, sfacciatamente nero.

08 giugno 2012

BOLOGNA PRIDE 2012: IL PROGRAMMA DEL 09 GIUGNO

La grande mobilitazione della comunità LGBT (lesbica, gay, bisex, transessuale) che quest'anno diventa anche una macchina di solidarietà a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto, mettendo in campo il cartellone di iniziative "Bologna Pride per l'Emilia": dai mercatini di parmigiano reggiano e prodotti agricoli dei territori martoriati dal sisma, all'asta dei biglietti per i concerti italiani di Madonna e delle opere d'arte donate da alcuni giovani creativi, dai carri allegorici lasciati in garage e conseguenti risparmi versati in donazione, ai gazebo di volontari per raccogliere donazioni in piazza, al party di finanziamento conclusivo, il più grande dell'Emilia Romagna (7000 partecipanti nel 2008) il cui utile sarà devoluto ai terremotati.

Tra gli ospiti della giornata conclusiva del Pride nazionale 2012 anche Ivan Zamùdio, papà di Daniel, il 24enne cileno torturato e ucciso lo scorso marzo a Santiago da un gruppo di neo-nazisti, la cui tragica fine dopo 24 giorni di agonia ha dapprima commosso il mondo e poi costretto il parlamento cileno ad approvare a tempo record una legge contro la violenza anti-gay, come quella già in vigore in molti paesi europei ma ancora assente in Italia, causa opposizione dei partiti di centro-destra.

Rivisto all'ultimo minuto il percorso del corteo. Che rinuncia ai carri allegorici ma guadagna la musica di numerose bande folkloristiche della tradizione emiliana, guidate dalla Banda Roncati. Se la partenza da piazza di Porta Saragozza (sede storica del circolo Arcigay "Il Cassero") e l'arrivo in piazza Maggiore restano invariati, più centrali, rispetto alla proposta originaria, le vie attraversate dai manifestanti: Frassinago, Sant'Isaia, piazza Malpighi, Marconi, dei Mille, Indipendenza e Rizzoli.

A partire dalle 14,30 il concentramento a Porta Saragozza, a due passi dal monumento in ricordo delle vittime omosessuali del nazi-fascismo, e davanti al Cassero che esattamente trent'anni fa fu la prima sede concessa da una pubblica amministrazione italiana ad un'associazione LGBT. Il corteo si muoverà dopo circa un'ora. Alla testa, come previsto, le Famiglie arcobaleno (associazione genitori omosessuali), che faranno a meno del loro trenino per devolvere i soldi dell'affitto ai terremotati e rimedieranno con più consueti passeggini. Il palco di piazza Maggiore inizierà ad animarsi alle 18 con Vladimir Luxuria, tradizionale anfitriona dei pride bolognesi, e con le esibizioni degli ospiti musicali. Dopo l'arrivo del corteo inizieranno gli interventi dei portavoce delle associazioni LGBT e degli amministratori: tra questi anche un saluto del sindaco Virginio Merola. Lo stesso Ivan Zamùdio prenderà la parola accanto ai rappresentanti dell'associazione italiana dei papà e delle mamme con figli omosessuali, Agedo, che l'ha invitato in Italia.

Entro le 21 la manifestazione in piazza Maggiore dovrebbe concludersi, e l'appuntamento successivo è al Party di finanziamento al Parco Nord (via Stalingrado 83), che quest'anno cercherà non solo di coprire le spese del Pride, ma anche di raccogliere fondi per i terremotati. Stando alle cifre dell'edizione del 2008, si tratta della più grande festa di fund-raising della regione. Una maratona notturna di musica e intrattenimento con decine di dj e artisti in grado di richiamare migliaia di persone. Tra gli altri saranno presenti Immanuel Casto, Hard Ton, Ellen Allien, Janina Stars, Minerva Lowenthal e Eleonora Magnifico. Per tutta la notte sarà garantito un servizio taxi multiplo con parcheggio direttamente al Parco Nord (ingresso 15 euro, prevendite al Cassero, via Don Minzoni 18, tel. 051 6494416).

La mattina del 9 giugno piazza Nettuno ospiterà dalle 10 un piccolo mercato di solidarietà con i prodotti delle aziende agroalimentari: latticini, riso, farina, uova biologiche provenienti dalle aziende Cerutti di Bondeno (Fe) e Casumaro di Cavezzo (Mo), due dei paesi maggiormente danneggiati dalle scosse, oltre a 600 kg di Parmigiano Reggiano. Per queste iniziative si ringraziano l'associazione La Pillola di Bologna e ad Arcigay Modena.

A Porta Saragozza, dalle 12 e 30, alcuni giovani creativi metteranno in vendita i loro lavori destinando i proventi alle zone colpite dal sisma attraverso l'associazione Mani tese di Finale Emilia. Sempre nel luogo di partenza della manifestazione troveranno posto i banchetti dei circoli Arci emiliani, attivamente impegnati nel fund-raising pro terremotati.

Una vera e propria asta avrà invece per protagonista il web: lì infatti verranno messi in vendita al miglior offerente dieci biglietti "vip" per il concerto di Madonna del prossimo 16 giugno allo stadio Artemio Franchi di Firenze. I biglietti sono stati messi a disposizione dal portale Gay.it e dal Nelson Mandela Forum. I proventi saranno devoluti alle popolazioni terremotate.

Infine la festa di finanziamento al parco Nord con cui si conclude il programma del Pride devolverà una parte dell'utile alle popolazioni terremotate. Per tutte le donazioni in denaro il Bologna Pride indica il conto corrente nazionale attivato da Arci : c/c 145350 Iban: IT 39 V 05018 03200 000000145350 intestazione: ASSOCIAZIONE ARCI causale: EMERGENZA TERREMOTO IN NORD ITALIA Via dei Monti di Pietralata, n.16 00157 Roma.
 

31 maggio 2012

BOLOGNA PRIDE SENZA CARRI. TUTTE LE INIZIATIVE A SOSTEGNO DEI TERREMOTATI

In queste ore di apprensione per il sisma che ha colpito l'Emilia, si è aperta una riflessione sul Pride nazionale che il capoluogo emiliano si appresta ad accogliere il prossimo 9 giugno. Facendo tesoro delle tantissime proposte giunte in queste ore, il Comitato Pride ha deciso di esplorare la possibilità di portare in piazza tra 10 giorni a Bologna non solo le rivendicazioni della comunità LGBT ma anche una grande macchina di solidarietà, un esercizio di Resistenza che renda onore alla tradizione e alla tempra degli emiliani, un gesto di civiltà esemplare da parte di chi proprio per la civiltà scende ogni anno in piazza.

Il prossimo 9 giugno a Bologna, quindi, il Pride ci sarà: perché il Pride è innanzitutto la denuncia di un vuoto nei diritti e di conseguenza nelle vite delle persone gay, lesbiche e trans del nostro Paese. Questo vuoto non si sospende, non conosce tregua, e miete vittime nel silenzio. Ma soprattutto la denuncia di questo vuoto e le rivendicazioni che da anni la comunità LGBT sostiene non hanno nulla di offensivo né di incompatibile con il tragico momento che l'Emilia sta attraversando.

Ma il Pride si rappresenta come una festa e non è di certo festoso l'animo di un Paese in lutto: per questo il Comitato Pride ha deciso di mutare i connotati di questa festa privilegiando il senso dello stare insieme e proponendo un modello concreto di cittadinanza attiva: pertando il corteo del 9 giugno non avrà carri addobbati né impianti amplificati per la diffusione della musica, accogliendo l'iniziativa spontanea di alcune realtà associative che da subito hanno chiesto di devolvere quelle risorse ai territori colpiti dal sisma e invitando tutte le altre a fare altrettanto. Lo stesso Bologna Pride destinerà i fondi del carro di apertura alle popolazioni colpite dal sisma. Non sarà comunque un corteo silenzioso: alcune bande cittadine, guidate dalle bande musicali che offriranno ai manifestanti le musiche della tradizione emiliana, che il 9 giugno più che mai racconteranno la storia di comunità che non si arrendono.

Durante tutta la manifestazione alcune associazioni del circuito Arci delle cittadine colpite dal terremoto gestiranno direttamente una raccolta fondi. Inoltre, in piazza Maggiore, punto d'arrivo della manifestazione, sarà allestito un piccolo mercato agroalimentare che metterà in vendita i prodotti delle aziende danneggiate dall'evento tellurico. Infine. la festa di finanziamento al parco Nord con cui si conclude il programma del Pride devolverà una parte dell'utile alle popolazioni terremotate.

Per tutte le donazioni in denaro il Comitato Pride indica il conto corrente nazionale attivato da Arci : c/c 145350 Iban: IT 39 V 05018 03200 000000145350 intestazione: ASSOCIAZIONE ARCI - causale: EMERGENZA TERREMOTO IN NORD ITALIA - Via dei Monti di Pietralata, n.16 -00157 Roma

Queste iniziative sono state messe in campo previo confronto con le istituzioni, prima fra tutte l'amministrazione comunale, che ringraziamo per il sostegno e la fiducia. Ulteriori dettagli saranno forniti nella conferenza stampa che sarà convocata per il 5 giugno a palazzo d'Accursio.

23 maggio 2012

OMOFOBIA E VIOLENZA NAZISTA IN UCRAINA

Il leader del Gay Forum di Ucraina, Sviatoslav Sheremet, è stato aggredito da un gruppo di militanti di estrema destra, tra cui alcuni neonazisti. 
Lo fa sapere la versione online della testata in lingua inglese "Kyiv Post". Sheremet stava organizzando il primo Gay Pride ucraino a Kiev. La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere domenica e vi avrebbero dovuto partecipare circa 150 persone, ma è stata cancellata dopo che centinaia di militanti di estrema destra hanno attaccato il gruppo, nonostante la presenza della polizia. Gli aggressori del leader del Gay Forum di Ucraina avevano il volto coperto con delle mascherine bianche, e si sono allontanati solo quando si sono accorti che un gruppo di fotogiornalisti li stava riprendendo. 


Fonte: Ansa

23 marzo 2012

IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI APRE ALLE UNIONI CIVILI PER I GAY

L'Espresso ha pubblicato alcuni stralci di "Credere e Conoscere", il libro di prossima pubblicazione del cardinale Carlo Maria Martini (arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002). Ed è proprio in quei passi che si iniziano a scoprire alcune sue aperture su temi importanti come, ad esempio, l'uso dei profilattici che "può costituire in certe situazioni un male minore".
Riguardo alla comunità LGBT, il religioso parla dei gay pride (un tempo da lui demonizzati) sostenendo che "in questo particolare momento storico esiste per questo gruppo di persone il bisogno di autoaffermazione, di mostrare a tutti la propria esistenza, anche a costo di apparire eccessivamente provocatori".
Il cardinale, poi, si dice anche "pronto ad ammettere che in alcuni casi la buona fede, le esperienze vissute, le abitudini contratte, l'inconscio e probabilmente anche una certa inclinazione nativa possono spingere a scegliere un tipo di vita con un partner dello stesso sesso" e che "tale comportamento non può venire né demonizzato né ostracizzato".
Riguardo alle unioni omosessuali, infine, Martini ribadisce che la famiglia va difesa ma "Non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli. Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili [...] Se alcune persone, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia perché vogliamo assolutamente che non lo sia?".
La Chiesa cattolica - afferma in conclusione il cardinale - promuove le unioni che favoriscono il proseguimento della specie umana, ma "non è giusto esprimere alcuna discriminazione per altri tipi di unioni".

Fonte: Gayburg

13 febbraio 2012

BOLOGNA PRIDE 2012: ECCO IL LOGO

Un cuore ruotato che prende il posto della B di Bologna, un disegno che ricorda - anche nel font - l'onnipresente e ipercopiato marchio della città di New York creato nel 1976 dall'artista Milton Glaser. In anteprima il logo del Bologna Pride 2012, la manifestazione nazionale delle associazioni LGBT che con tutta probabilità si svolgerà il 9 giugno prossimo. Realizzato dall'agenzia bolognese Kitchen, sarà utilizzato a partire da domani, in occasione del "bacio collettivo" di San Valentino al Nettuno, alle 16. Nei prossimi giorni le associazioni LGBT incontreranno l'assessore al Commercio Nadia Monti e le associazioni dei commercianti. L'idea è quella di diffondere il logo anche nei negozi e nelle attività della città "per coinvolgere la cittadinanza nell'evento".

Fonte: La Repubblica

12 dicembre 2011

E' UFFICIALE, A BOLOGNA IL GAY PRIDE 2012

Il Gay Pride 2012 sfilerà per le strade di Bologna. Dopo gli annunci dei mesi scorsi, adesso è ufficiale: l'Assemblea nazionale LGBT ha dato il via libera. "Segreta" ancora la data: di sicuro non sarà il 28 giugno, come in molti immaginavano (giorno in cui il circolo omosessuale "Il Cassero" festeggerà i suoi trent'anni), ma il primo o il secondo sabato dello stesso mese. Nelle prossime ore i responsabili delle comunità LGBT incontreranno l'amministrazione comunale, per fissare definitivamente la data e per "tastare" l'appoggio del Comune. Appoggio che è arrivato quasi subito dal coordinatore di giunta Matteo Lepore, che sulla sua bacheca Facebook ha scritto un messaggio inequivocabile: "La città che ospiterà il prossimo Gay Pride nazionale sarà Bologna. Penso sia un risultato importante, che porterà molte persone nella nostra bella città. Saperemo accoglierle nel modo migliore. Insieme al Cassero - continua Lepore - abbiamo già avviato un tavolo di lavoro per studiare il percorso e una serie di eventi culturali correlati nel periodo". E poi scherza: "Un test per la giunta Merola? Si, ma solo logistico...non credo ci saranno polemiche".
L'annuncio si inserisce tra le recenti polemiche riguardo alla Consulta per la famiglia di Palazzo d'Accursio. Consulta che ha visto l'ingresso di due associazioni omosessuali, Famiglie Arcobaleno e Agedo, mentre tredici realtà cattoliche l'hanno abbandonata per protesta. E anche l'annuncio della parata dell'orgoglio omosessuale ha provocato, negli scorsi mesi, irritazione sia a destra che tra alcuni componenti dell'area cattolica del PD.

Fonte: la Repubblica (Bologna)

19 ottobre 2011

BOLOGNA SI CANDIDA PER IL GAY PRIDE 2012

La bandiera arcobaleno, uno dei simboli storici del Gay Pride, si prepInserisci linkara a sventolare l'hanno prossimo a Bologna, candidata ad ospitare la marcia dell'orgoglio omosessuale del 2012, che riunirà associazioni e collettivi LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) da tutta Italia.
L'annuncio è stato dato da Emiliano Zaino, presidente bolognese di Arcigay, a margine dei festeggiamenti di martedì sera per il "compleanno" del Cassero. Un tema che cercherà di trovare spazio nell'agenda politica di Virginio Merola, già alle prese con argomenti infuocati che da giorni tengono banco in città, dalle dichiarazioni sulle coppie sposate "da favorire" al tema dei finanziamenti alle scuole materne private, e con la Curia molto vigile sulle decisioni del sindaco ("Lo giudicheremo sui fatti").
Il 2012 è un anno carico di valori simbolici per il movimento, a trent'anni da quel 28 giugno 1982, quando l'allora sindaco Renato Zangheri inaugurò il circolo Arcigay "Il Cassero". A quaranta dalla prima manifestazione pubblica di omosessuali in Italia, quella che il 5 aprile 1972 sfilò per le strade di Sanremo per protestare contro il "Congresso internazionale sulle devianze sessuali" organizzato dal Centro italiano di sessuologia.
Non è la prima volta che l'evento si svolge nel capoluogo emiliano. "Siamo in ventimila" gridavano i manifestanti quel primo luglio del 1995, "una forza tranquilla e felice", esultava Franco Grillini, volto storico di Arcigay e oggi consigliere regionale dell'Italia dei Valori. Sul palco, l'allora sindaco Walter Vitali e Renzo Imbeni, nella veste di vicepresidente del Parlamento europeo. Fu il secondo Pride ufficiale in Italia, dopo che il primo aveva colorato le strade della Capitale nel '94. Nel 2008 i partecipanti furono addirittura 200 mila, allo slogan di "Laicità, parità, dignità". C'erano Vladimir Luxuria in minigonna bianca, la deputata Paola Concia in testa al corteo, Marcella di Folco, anima del MIT, tra le protagoniste della festa. Assente, quella volta, il sindaco Sergio Cofferati.


Fonte: La Repubblica

07 luglio 2011

NICHI VENDOLA: MESSAGGIO AI FRATELLI OMOFOBI

Nichi Vendola, il politico più discusso della sinistra italiana, l'uomo che ha puntato e vinto su un outsider come sindaco di Milano, si racconta al mensile GQ, che gli dedica un'insolita e provocatoria copertina sul numero di Luglio 2011, in cui indossa per l'occasione un grande orecchino da zingaro ispirato ai versi di Federico Garcìa Lorca.
"Le forme più trasgressive e spettacolarizzate di esibizione dell'identità gay, normalmente, sfilano un giorno all'anno; le forme più pacchiane e spettacolarizzate di esibizione dell'identità etero, nella sua versione più maschilista e più machista e anche più greve, sfilano anche nei palazzi del potere tutti i giorni dell'anno".

Per il Governatore della Puglia l'omofobia non appartiene soltanto alla cultura di destra, ma anche a quella di sinistra, "che rappresenta l'omosessualità come una devianza piccolo-borghese". Nonostante questa cultura omofoba attraversi in modo trasversale la politica e la società italiane, secondo Vendola "oggi vale la pena pagare il prezzo della propria libertà piuttosto che soffrire due volte. E' ingiustificato l'atteggiamento di chi si nasconde, di chi fugge dalla propria verità, perché i tempi sono molto cambiati, perché ci si dà coraggio gli uni con gli altri".
E la Chiesa come si pone in tutto questo?
"Il fatto che sia governata da una casta sacerdotale maschile impedisce un confronto più capace di accoglienza. Ciononostante, chi ha una vera fede religiosa può essere gay, ma non può essere omofobo, perché il cristianesimo è "il capovolgimento di qualunque possibilità di violare la libertà e la dignità di ogni essere umano. Per questo, anche quando dalla "Chiesa cattolica arrivano messaggi arbitrari o violenti, noi dobbiamo evitare di replicare con stilemi da anticlericalismo ottocentesco".
E su qual è la manifestazione di omofobia ai suoi danni che gli ha fatto più male risponde: "Il ciclico tentativo di assimilare l'omosessualità alla pedofilia che periodicamente produce, nei protagonisti della macchina del fango, delle autentiche scariche d'adrenalina".
Vendola ricorda infine il suo discorso al World Gay Pride del 2000 e racconta a GQ: "Una delle cose più belle che mi siano accadute è quando, nel 2000, durante il World Gay Pride ho ricevuto una telefonata da mia madre. Aveva sentito alla radio il mio discorso e mi confidava che sia lei sia mio padre erano molto orgogliosi di me; papà aveva anche detto che forse avrebbero dovuto chiedermi scusa. Non ho mai pianto tanto in vita mia".