03 giugno 2009

NEGATO IL PERCORSO AL GAY PRIDE ROMANO

Si è consumato ieri l'ennesimo rifiuto al corteo del RomaPride del 13 giugno con delle motivazioni che ormai rasentano il ridicolo. Dopo i due precedenti dinieghi su Piazza San Giovanni, sulle date sia del 13 sia del 20 giugno, con delle motivazioni risibili e pretestuose, anche la nuova richiesta del Circolo Mario Mieli di poter effettuare il percorso del RomaPride (da Piazza della Repubblica a Piazza Navona) ha ricevuto un secco "niet" da parte della Questura di Roma, cause l'eccessivo tempo di chiusura delle strade adiacenti al percorso e la presenza di imprecisati obbiettivi istituzionali e di personalità nella zona di Piazza Venezia. Le prime due richieste ricalcavano i percorsi previsti nel famigerato protocollo del Comune, ma sono stati negati per una infinità di manifestazioni religiose non specificate; è stata allora chiesta una deroga, non essendo presenti nel protocollo altri itinerari congrui, proponendo l'identico percorso dell'anno passato. A questo punto il protocollo è diventata la nuova Bibbia, pur se sono sotto gli occhi di tutti le infinite deroghe concesse alle altre manifestazioni. A Roma si dice quando a grilli e quando a tordi. Sembra ormai evidente la volontà di voler sminuire la portata di una manifestazione importante come il RomaPride. Infatti viene proposta come unica soluzione un percorso mortificante e assurdo. Dopo inutili tentativi per trovare un accordo sensato con Comune e Questura, il Mario Mieli si è visto costretto quindi a presentare ricorso legale al Tar e al Presidente della Repubblica contro i provvedimenti della Questura, attraverso il patrocinio degli avvocati Guido Calvi e Gian Michele Gentile, sia per sbloccare l'assurda situazione, sia per difendere un principio generale che sta subendo un inaccettabile attacco liberticida. Se fosse necessario Circolo Mario Mieli sarà pronto a spostare la data della parata in attesa dello'esito giudiziario, che annullerebbe i vari dinieghi, compreso Piazza San Giovanni.

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