Barack Obama, presidente eletto degli Stati Uniti, difenderà e promuoverà i diritti delle lesbiche e dei gay a livello federale? A parole, almeno, sì, visto che lo annuncia ufficialmente. Lo scopriamo grazie al blog di AnellidiFumo, che dal Canada continua a osservare con attenzione le vicende degli Stati Uniti, suo oggetto di studio dai tempi dell'università.
Il presidente eletto e il suo vice Joe Biden si impegnano a sostenere i diritti civili delle persone GLBT sul sito ufficiale del cambio di amministrazione, Change.gov. Sono almeno quattro i punti di estremo valore di questa dichiarazione: una legge contro i crimini dell'odio motivati dall'omofobia, la cancellazione del "Don't Ask, Don't Tell" nell'esercito, l'abrogazione del Defense of Marriage Act (DOMA) e la promozione di una legge federale sulle unioni civili per le persone omosessuali, con tutti i diritti del matrimonio, con un contemporaneo rafforzamento delle possibilità di adozione.
L'abrogazione delle due leggi discriminatorie è un passo dovuto, ma non scontato. Entrambe risalgono ai tempi di Bill Clinton: il "Don't Ask, Don't Tell"- che impone ai militari di non rendere pubblico il proprio orientamento sessuale - ha provocato l’impoverimento delle forze armate americane; il DOMA, invece, la legge che stabilisce a livello federale che il matrimonio è solo fra un uomo e una donna fu votata per togliere un argomento ai conservatori in campagna elettorale, ma adesso impedisce a chi si sposa (coppie gay, ovviamente) in Massachusetts o Connecticut di ottenere i benefici federali legati al matrimonio.
Le unioni civili non sono certo il matrimonio ma sono un compromesso sicuramente superiore al nulla esistente adesso e avrebbero l'effetto di aumentare subito i diritti civili delle persone GLBT.
Fonte: QueerBlog
21 novembre 2008
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