Mugugni ("Oddio"), scuse ("l'appartamento è abitato anche da altri, non credo vi accoglierebbero, ma si può sempre provare"), autodifese (da "il condominio è piccolo, tutti si conoscono, non vorrei essere criticata", a "sono una persona democratica, ma non riesco a darle una risposta"), dubbi laceranti ("non vorrei trovarmi strani viavai in casa"), precisazioni ("se lei è un gay discreto, che sta per i fatti suoi, è un conto. Altrimenti..."). C'è addirittura chi invoca la Madonna, nemmeno avesse ascoltato una proposta blasfema. E invece no. Quello che il giornalista Francesco Palese di Retesole, spacciandosi per un gay in cerca di una casa in affitto, domanda a interlocutori scelti a caso fra gli annunci di locazioni a Roma (ma forse non andrebbe diversamente in qualsiasi altra città), incassando ben 18 rifiuti, è semplicemente: "Cerco una camera matrimoniale con il mio fidanzato: è disponibile?". Dall'altra parte, il più delle volte un "NO" secco, o il tonfo della cornetta che ricade sull'apparecchio, nel migliore dei casi repliche del tenore di quelle elencate: "Ci penso su", "cosa dirà la gente?", "non vorrei mettermi nei guai", "vorremo persone normali". E ancora, ed è un'agenzia a replicare: "Il proprietario abita nello stesso palazzo, non è possibile". Per i gay (anche) trovare casa è un problema. Lo testimonia il servizio, che andrà in onda stasera alle 20.35 all'interno della trasmissione "L'Altra Inchiesta" di Retesole, che già in passato aveva documentato la via crucis di un disabile, prima di ottenere un appartamento in affitto. Il filmato è disponibile sul sito dell'emittente. Ancora deve essere mandato in onda, e già ha scatenato la polemica politica, insieme a reazioni unanimi di stizza. Fra i primi ad intervenire, il sindaco di Roma Gianni Alemanno: "I pregiudizi sono ancora molto forti, ma il Comune è impegnato a rimuovere gli ostacoli culturali alla radice dell'intolleranza. Nei parametri di scelta di un inquilino non può certo rientrare la sessualità". Parole rassicuranti, mentre a sinistra risuona forte l'equazione "destra-omofobia". "Siamo preoccupati - dice Fabio Nobile, segretario romano del Pdci - Il servizio la dice lunga sull'ondata razzista e omofoba innescata dalla destra reazionaria nella Capitale". Umberto Marroni (PD): "Un clima mai visto". Giancarlo Torricelli, segretario laziale Prc: "Siamo di fronte ad un'intolleranza ordinaria, di prossimità. Abita nei condomini e sugli autobus, in centro come in periferia". "Su questa strada ci allontaniamo dall'Europa" avverte il presidente della Regione Lazio, ed ex giornalista, Piero Marrazzo. "Le diversità? Una risorsa, non un problema", secondo Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Intanto l'Arcigay annuncia a sua volta un video-scandalo su YouTube su corsi tenuti dalla chiesa cattolica per guarire dall'omosessualità, oggetto stamane di un'interrogazione parlamentare della deputata Anna Paola Concia (PD). QUI maggiori dettagli.
Laura Martellini (Corriere.it)
Onestamente non mi stupisco più di tanto e mi chiedo solo quale sia la novità in questo servizio.... Non credo sia una questione prettamente da attribuire alla destra omofoba. Di omofobia ce n'è tanta sia a destra che a sinistra. Sia tra i credenti che i laici. Di rispetto neanche l'ombra... Che tristezza!
21 novembre 2008
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Ma infatti le reazioni della sinistra le trovo di un'ipocrisia senza fine, sono persino fastidiose ... per il resto sì, non vedo la novità nemmeno io.
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