08 ottobre 2009

PARLA DINO, IL RAGAZZO ACCOLTELLATO A ROMA LO SCORSO AGOSTO

"Io e Giuseppe ci stavamo baciando. E' posibile essere accoltellati per questo? Per "Svastichella" non deve esserci nessun tipo di sconto: deve scontare gli anni in galera o in un istituto psichiatrico per quello che ha fatto". Quando alza la maglietta e mostra il suo corpo segnato da ferite appena rimarginate e un lunga cicatrice sull'addome, Dino, il giovane gay accoltellato lo scorso 22 agosto a Roma davanti al Gay Village, ha negli occhi la paura di quella sera,ma anche tanta rabbia. In una conferenza stampa nella sede dell'Arcigay di Roma, Dino ha ricordato con lucida sofferenza la sera in cui lui e Giuseppe, un altro giovane gay con il quale si frequentava, sono stati aggrediti. "Questo tizio (Alessandro Sardelli detto "Svastichella", ndr) ci ha gridato "vergognatevi" soltanto perchè io e Giovanni eravamo abbracciati e ci stavamo baciando - ha raccontato - Gli ho risposto "perche", cosa faccio di male?". Quando è successo eravamo seduti fuori al Gay Village, vicino a un venditore ambulante di panini. Dopo due minuti sono stato aggredito alle spalle con una botta in testa e una coltellata al polmone. Pensavo di essere morto. Poi mi sono svegliato ritrovandomi tutto il mondo nella stanza di un ospedale'', ha proseguito Dino, che adesso ha una cicatrice sull'addome dovuta all'operazione, una taglio sul fianco per la coltellata e altri quattro tagli dovuti al drenaggio delle ferite. "Io ho avuto a che fare con Sardelli - ha concluso Dino - il mio compagno poi ha avuto la sua reazione, ma non ho potuto vedere nulla. Non so se ci sono stati altri aggressori. In ogni caso quella a me e a Giuseppe sono state due aggressioni diverse".

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