Dove sono i gay? Dove sono le lesbiche? Dove sono le ed i trans?
Ieri sera a Milano, così come in altre città d’Italia, sono nate manifestazioni spontanee a seguito della bocciatura del testo Concia sulle aggravanti di reato legate all'orientamento sessuale.Alle ore 21.00 sotto la silente (e soddisfatta?) Madonnina si sono riunite una trentina di persone. Dopo venti minuti erano diventate il doppio. Verso le 21.45 erano in circa ottanta. In quella stessa Milano universalmente riconosciuta come la capitale omosessuale d'Italia. Ed il potere quasi soprannaturale che la città sfodera per attrarre a sé da tutto lo stivale gay e lesbiche, (che quotidianamente si danno appuntamento nell locale friendly di turno per esprimere il proprio orgoglio nell'aver comprato l'ultima borsa di Gucci) oggi, quello stesso potere, non è riuscito a far riunire in piazza più di ottanta sconfitti. Alle 22.00 i temerari si sono spostati dal Duomo al sagrato di Palazzo Marino, passando per Galleria Vittorio Emanuele e bussando simbolicamente alla porta di un'amministrazione già sotto le coperte.
"Abbiamo la piena dignità di cittadini di rivendicare ciò che siamo" dice Stefano Aresi di Milk Milano "è allucinante e umiliante pensare che solo venerdì scorso abbiamo presenziato al congresso sui matrimoni tenutosi alla Camera dei Deputati, solo sabato abbiamo gridato con forza l'importanza di una legge alla manifestazione "UGUALI", e ora, nonostante la pressione mediatica che i siti di informazione LGBT hanno contribuito a creare, è stata presentata (per poi essere bocciata) una legge soffice, troppo morbida, ricca solamente di attenuanti generiche, e priva oltretutto dell’aggravante per l'identità di genere".
Delusa anche Stefania Cesta, presidente di Arcilesbica Milano, che giudica quanto è accaduto questo pomeriggio un "colpo basso alla democrazia". "E' stata una doccia fredda per me e per tutta la comunità LGBT" prosegue la Cesta, "è stata sprecata un'opportunità che godeva anche del consenso del Ministro Carfagna. Non capisco però questo cambio di registro da parte del Ministro per le Pari Opportunità: una disponibilità della Carfagna a farsi portavoce di una legge direttamente in Consiglio dei Ministri potrebbe nascondere anche un primo sostanziale segno di cedimento dell'attuale Governo, pronto a cadere".
Con Stefano Aresi del Circolo Milk di Milano
Monica Romano, presidente onoraria de "La Fenice"
e delegata alla Consulta per il CIG- Arcigay Milano
"Mio Marito"
Stefano Aresi, Monica Romano, presidente onoraria de "La Fenice"
e delegata alla Consulta per il CIG- Arcigay Milano
e Daniele Bra, rappresentante FtoM all'interno de "La Fenice"
Fonte e Foto: Gay.tv
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