31 luglio 2009

L'ALBANIA VERSO L'OCCIDENTE

"Le discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali sono "inaccettabili" e bisognerà prendere in seria considerazione l'idea di legiferare in materia ed approntare una legge che renda possibile anche il matrimonio tra persone dello stesso sesso". Non è un discorso di Obama o di un ultra-progressista occidentale ma sono le parole espresse in questi giorni dal leader conservatore albanese Sali Berisha al Parlamento. L'Albania si rivolgerebbe, quindi, all'Europa con un biglietto da visita progressista in linea con i Paesi più avanzati sui diritti civili. Il Paese balcanico non è certo noto per le aperture al mondo occidentale e molti di noi hanno ancora negli occhi le immagini dei barconi di disperati che approdavano sulle coste italiane nella speranza di vivere in una nazione migliore della propria. Ora il presidente di ArciGay Aurelio Mancuso evoca quelle immagini di immigrazione di massa per bacchettare una volta di più la politica italiana e far notare come anche nazioni che comunemente vengono viste come arretrate e chiuse stiano facendo passi avanti mentre l'Italia rimane ferma al palo. L'immagine di barconi di gay e lesbiche senza diritti che scappano dall'Italia in direzione di Tirana è forte e serve, in effetti, a dare il segno di quanto accade nel nostro paese e nel resto d'Europa e del Mondo: "la comunità omosessuale italiana andrà a vivere tra qualche mese in Albania. Un altro Paese europeo sta dimostrando all'Italia cosa significa crescere in termini di diritti civili e sociali. Solo in Italia la politica, sia di destra che di sinistra, non è capace neppure di discutere dei diritti delle persone omosessuali ed ormai siamo l'ultimo paese europeo in cui le famiglie omosessuali non hanno alcun riconoscimento".
Se a tutto questo si aggiunge che l'Italia è l'unico paese dove l'omosessualità non è stato reato mentre fino al 1995 nell'ex paese comunista l'omosessualità era considerata un reato punibile con 10 anni di carcere il risultato è non solo paradossale ma grottesco. Ovviamente tra le dichiarazioni di Berisha e l'approvazione della legge sui matrimoni tra persone dello stesso sesso ce ne passa ma il segnale è chiaro: i diritti civili sono il futuro e ancor di più sono la cartina di tornasole per essere considerati all'altezza di far parte del consesso dei paesi occidentali emancipati, e lo capiscono anche i conservatori ex-comunisti all'estero.

Fonte: QueerWay

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