23 marzo 2009

VISTO NEL WEEKEND: DIVERSO DA CHI?

Diverso Da Chi? Da cosa? Da niente. Purtroppo…
Il film è girato bene (Umberto Carteni). Grande budget. Bella fotografia, bel montaggio, ottima colonna sonora, cospicuo product placement. E' recitato benissimo. Claudia Gerini è talmente brava che l'avrei candidata all'Oscar ("Orange?"). Credo sia la sua migliore interpretazione in assoluto. I due protagonisti maschili (Luca Argentero e Filippo Nigro) sono talmente belli che bucano lo schermo e provocano non pochi voli pindarici nel limbo delle fantasie più sfrenate. Fatte queste premesse arrivo al sodo e non sto qua a raccontarvi la storia nei minimi dettagli perchè è facilmente reperibile online. Il film volendo non è male ma non mi ha convinto. Ritengo che il suo messaggio possa essere facilmente travisato (grazie anche all'effetto Povia all'ultimo Festival di Sanremo), inducendo a credere che in un certo qual modo una sorta di "guarigione" esista. Sia chiaro, nel film non si parla di guarigione e non ve n'è alcun riferimento o intenzione. Il finale però lascia aperta una questione delicata che dà involontariamente spazio a varie letture ed interpretazioni. Con occhio di attivista, di gay "affermato" o conoscitore della realtà GLBT, il film assume quelle che a mio avviso erano le reali intenzioni iniziali del regista e dello sceneggiatore, ovvero una commedia leggera che ha come protagonista una coppia gay. Coppia gay che vive felicemente e "normalmente" (odio terribilmente questo termine ma qui è d'obbligo) la loro relazione tanto che la "tragedia", con relativi equivoci, nasce dal dover nascondere una pseudo relazione eterosessuale. Letto invece con gli occhi dell'italiano medio "estraneo ai fatti", che vede e segue con piacere "Porta A Porta", che non è a conoscenza del fatto che il TG4 trasmette su frequenze utilizzate illegalmente e non cambia stazione quando alla radio sente Povia, c'è il rischio che venga distorta tutta la verità intrinseca del film riducendo l'omosessualità a becera macchietta da avanspettacolo..
Ritengo che, mai come oggi, anche e soprattutto nelle commedie, bisogni educare il pubblico all'omosessualità, portandolo a sviluppare una coscienza critica fino ad ora crogiolata nell'indifferenza, nella commiserazione o nell'osservazione asettica dell'evidenza dei fatti. Il film ha parecchi spunti e stimoli che lo rendono per questo ammirevole. Ho la sensazione che vengano buttati lì, lasciati al caso, dati in pasto allo spettatore che ne adotta libera interpretazione.
Su tutto però mi ha veramente infastidito una cosa. Leggere alla fine dei titoli di coda "…con il patrocinio dei ARCIGAY e ARCILESBICA" con tanto di loghi e celebrazione annessa! L'ho ritenuto alquanto inappropriato. Un'inutile propaganda politica. Ancora una volta Arcigay ha voluto detenere il monopolio su qualcosa che non gli appartiene ma sulla quale ha voluto metter mani solo per il semplice fatto che fosse legata alla realtà gay.
Mi spiace solo che sia stata sprecata un'occasione simile.

8 commenti:

  1. Mercoledi vado a vederlo... sono indeciso tra Grantorino e Diverso da Chi... mi hanno detto entrambi belli

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  2. Leggendo le tue considerazioni, mi viene in mente l'immagine patetica di Grillini al festival... anche quella una partecipazione del tutto inappropriata...

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  3. mmmmmm...mi hai confermato le paure.....bha!

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  4. Condiido le tue perplessità sulla storia, ma lo andrò a vedere per farmi, con Luca e Filippo, "un volo pindarico nel limbo delle fantasie più sfrenate"...

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  5. Giorgio, io inizialmente avevo le tue stesse paure e facevo le tue stesse considerazioni, però poi un mio amico mi ha fatto riflettere: possiamo noi preoccuparci di ciò che la gente recepisce, se il messaggio che viene trasmesso è cmq giusto? Io direi di no. Questo film, in fondo, rappresenta una realtà possibile ed esistente, comunica che la sessualità è fluida e non è qualcosa di assolutamente definito o granitico, ma che fa capo solo al nostro vissuto e al nostro modo intimo di essere. Tra l'altro, nel finale, affronta, seppur coi toni da commedia, il tema dell'omogenitorialità, e gliene va dato atto. Io l'ho trovato un bel film e mi è piaciuto il messaggio che trasmette, soprattutto quando, dopo che Argentero cerca di sminuire il fatto dicendo che "è una donna", Nigro gli risponde: "Non importa se con donna, cammello o cane, tu hai tradito il nostro amore", e questo è il messaggio più bello secondo me.

    Che poi la gente recepisca il film come: "Ma sì, vedi che sotto sotto se arriva una bella donna il gay torna etero" be' ... affari suoi! Non possiamo contrastare l'ignoranza con la censura, non credi? ;)

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  6. Visto il film ieri sera. Quello che dici superpop è la stessa cosa che pensavo pure io, commedia leggera che non ti lascia niente anche se di livello medio alto considerando che è una produzione Italiana. Sono uscito senza leggere i titoli di coda e mi sorprende che ci sia il patrocinio dell'arcigay, ma neanche più di tanto visto le marchette televisive dei protagonisti con sempre o quasi Grillini al seguito. Dal momento che Tullio Kezich del Corriere nel recensire il film ha tirato in ballo pure il nome di Frank Capra, mi sono posto la surreale domanda " ma se Billy Wilder fosse stato Italiano e nel 2009 avesse girato A qualcuno piace caldo avrebbe chiesto all'arcigay il patrocinio per pararsi il culo da eventuali critiche di trans, gay o altri diversi da chi?" ... mah

    P.S. Per Antonio che commenta alle 17.15 del 23/3. Va a vedere Gran Torino, quello sì che è un gran bel film, anzi lo consiglio proprio a tutti

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  7. Antonio ti prego, corri a vedere Gran Torino, un film capolavoro santo cielo!

    Questo non l'ho visto, ma mi basta la battuta "divertentissima" della Gerini con la giacca e Argentero che la apostrofa con " Tu mi provochi, sei vestita da uomo!"

    ...

    E siamo nel 2009.

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