Da "La Repubblica Genova" di Giovedì 26 Febbraio 2009
L'Infopoint del Gay Pride (nella foto la presentazione ufficiale del logo della manifestazione) così contiguo all'asilo nido di San Donato da dover utilizzare gli stessi accessi? E poi: in quegli stessi risicatissimi 50 metri quadri in vico Mezzagalera volevano installarsi i volontari di un'associazione di sicurezza - la IPA - con il server che gestisce le telecamere. Perchè fino a fine giugno, e gratis per giunta, lì trovano ospitalità i promotori dell'incontro dell'orgoglio omosessuale? E' Lilli Lauro, battagliera consigliera biasottiana a Tursi, a buttare il sasso nello stagno, a meno di quarantott'ore dalla consegna delle chiavi del locale al Comitato Genova Pride. "Ho firmato una mozione perchè mi sembra che il Comune abbia fatto una scelta assurda e leggera - spiega lei - Quei locali erano stati già richiesti da un'associazione di volontariato che garantisce la sicurezza sul territorio: e invece, e senza nemmeno pagare i 240 euro concordati al mese, vengono assegnati ai gay fino al 30 giugno: e dopo? Che garanzie abbiamo che non vi resteranno?". Ma l'obiezione riguarda anche - e soprattutto - la vicinanza con il nido san Donato: ci sono norme che prevedono che ogni edificio scolastico abbia entrate autonome non condivise con altre realtà, è la premessa. Evidentemente, c'è il timore di scandali? "Io dico soltanto che ci sono tanti altri luoghi, che se il Comune voleva assegnare uno spazio ad Arcigay, poteva farlo altrove", ribatte la Lauro.
Durissima la risposta di Alberto Villa, neo-portavoce del Comitato Genova Pride ed ex UDC dimissionato proprio per essersi dichiarato gay. "Il centrodestra non rispecchia più nemmeno i propri elettori - attacca - Si cerca di non vedere realtà che riguardano tutti. Ed è una maniera strumentale per attaccare il sindaco Vincenzi, che ha lanciato l'idea di una Genova dei diritti che si sta dimostrando tale".
Ma soprattutto, no all'equazione gay cioè pedofili: "Io credo che i bambini debbano stare lontano dagli stupratori, i violenti - continua Villa - non da un'associazione come Arcigay, che dà insegnamenti educativi, insegna il rispetto e dà tutela a tutti: donne, bambini, persone deboli. Stia tranquilla anche Lilli Lauro: non siamo gente che dà scandalo. Siamo persone che lavorano, hanno la loro famiglia e amiamo le persone che ci sono care. Tutto qui: o è questo che dà fastidio?".
L'infopoint, peraltro - a cui si accede da un cancello oltre il quale un secondo, diverso cancello porta verso il nido di San Donato - non ospiterà che un supporto tecnico e informativo agli eventi che si svolgeranno da qui a giugno. "Non appena avremo le chiavi cominceremo ad allestirlo, e sarà facile vedere di cosa si tratta. Lo inaugureremo con un testimonial importante", avverte Riccardo Gottardi, segretario nazionale di Arcigay. Che però non svela ancora l'ultimo, fondamentale dettaglio: la data del Pride? Si risolve o no il nodo della sovrapposizione con il Corpus Domini? "Per noi resta ancora il 13 Giugno. Nel prossimo weekend incontreremo i direttivi nazionali del movimento e valuteremo se sia possibile spostarla".
27 febbraio 2009
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