02 maggio 2008

NIENTE LESBICHE PER I GRECI

Come tutti sanno Saffo era una poetessa greca vissuta tra il VII e il VI secolo A.C. nell'isola di Lesbo e che dedicò liriche e poesie all'amore e alla dea Afrodite. L'amore saffico (appunto) è l'amore di una donna per un'altra donna. Da qui il termine universale per riconoscere le donne omosessuali: le lesbiche appunto. Ovviamente anche gli abitanti dell'isola dove nacque Saffo sono lesbici, senza per questo aver rischiato nè l'estinzione nè essere stati obbligati a vivere amori esclusivamente omosessuali. Qualcuno, però, dopo ventisei secoli si è accorto che essere lesbico poteva essere malinteso così sta cercando di risolvere il problema a modo suo: insieme ad altri due abitanti dell'isola Dimitris Lambru, appartenente ad un gruppo nazionalista, sta cercando di intentare un'azione giudiziaria per ottenere l'uso esclusivo dell'aggettivo "lesbica" per gli abitanti dell'isola, privando il mondo di un sostantivo tanto di uso comune da aver perso la matrice geografica ed essere universalmente riconosciuto.

Secondo Dimitris Lambru e i suoi due seguaci il termine sarebbe stato usurpato dalle donne omosessuali ed è ora che venga restituito in uso esclusivo agli abitanti di lesbo. Nel messaggio lanciato sul proprio sito ("Il malessere di essere Lesbici"), Dimitris Lambru sostiene che gli abitanti dell'isola sono vittime di uno "stupro psichico e morale" a causa di quella che definisce la "confisca" da parte delle donne omosessuali di un aggettivo di origine geografica. Ovviamente un'azione giudiziaria ha bisogno di un imputato e così Lambru e i suoi hanno pescato dal mazzo il nome dell' "Unione Greca Degli Omosessuali" e delle lesbiche (OLKE): a loro deve essere impedito di utilizzare il termine. Poco importa se ad usarlo non sia solo l'OLKE e che in tutto il mondo quel termine indichi quasi univocamente le donne omosessuali, loro se la prendono con un mulino a vento qualsiasi per la loro battaglia. Evangelia Vlami, tra i responsabili dell'OLKE, ha risposto come l'iniziativa richiede: "La questione è assolutamente ridicola, se la giustizia ci convocherà diremo la nostra".

Fonte: QueerWay

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