Siccome il nostro premier ha nuovamente avuto modo di scagliarsi contro le unioni tra omosessuali, e visto che quando parlano dell'argomento ci trattano spesso e volentieri come dei babbei ("dummies", per l'appunto, nel linguaggio dei manuali informatici), mi è venuta l'idea di stilare questa piccola raccolta di FAQ: sia per mostrarvi quanto siano infondate e risibili le argomentazioni utilizzate dai fondamentalisti e dai loro sodali, sia per dotarvi di una guida pratica per confutarle quando vi ritrovate -ahivoi- a discutere con loro. Buona lettura.
Consentire i matrimoni tra omosessuali metterebbe in pericolo la famiglia tradizionale.
Nel 2008 -ultimo anno del quale l'ISTAT dà conto nel catalogo "Italia in cifre 2010" sono stati celebrati 246.613 matrimoni "tradizionali": sfido chiunque a dimostrare con un minimo di logica che una sola di quelle coppie eterosessuali avrebbe rinunciato a sposarsi se in Italia fosse esistito l'istituto del matrimonio tra omosessuali. Avete mai conosciuto un uomo che sposa una femmina solo perché non ha la possibilità di sposare un maschio? Io no. Ne consegue che tra i due fenomeni non esiste alcuna correlazione, e quindi che l'uno non ha la benché minima influenza sull'altro.
Non si può permettere alle coppie omosessuali di sposarsi, perché si tratterebbe di unioni "sterili" dalle quali non potrebbero nascere dei figli.
Se tanto mi dà tanto, come mai non si preclude l'istituto matrimoniale anche alle donne in menopausa, alle coppie con problemi di fertilità e a quelle che per loro scelta non vogliono avere figli? Anche le loro unioni, evidentemente, sono "sterili", e dunque dovrebbero essere trattate, dato il criterio prescelto, esattamente alla stessa stregua delle coppie omosessuali. Cosa che invece non avviene.
Non ho niente contro gli omosessuali, perché ognuno è libero di fare ciò che vuole: formalizzare le unioni omosessuali, però, introdurrebbe nella società un modello che potrebbe influenzare negativamente i giovani.
L'affermazione è tautologica, e quindi falsa: ammesso e non concesso (ed in effetti molti studi dimostrano che non è così) che esista una correlazione del genere, chi dice di non avere nulla contro i gay di oggi dovrebbe accettare tranquillamente il fatto che ve ne siano anche domani. Se così non è, se ne deduce che l'affermazione iniziale è una bugia bella e buona.
Il matrimonio tra omosessuali non può essere accettato perché è innaturale.
Tanto per cominciare, l'affermazione è falsa: recenti e autorevoli studi hanno infatti dimostrato che i rapporti omosessuali si verificano normalmente in circa 1.500 specie animali. Quand'anche fosse vera, tuttavia, condurrebbe comunque a conclusioni aberranti: se decidessimo si rifiutare tutto quello che è "innaturale" l'umanità dovrebbe accantonare una lista di conquiste civili, mediche e scientifiche così lunga che per scriverla tutta non basterebbe l'intera superficie del pianeta.
Il matrimonio tra gay aprirebbe la strada all'adozione, che non può essere accettata perché per crescere bene i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà.
Si tratta di un altro gigantesco luogo comune. A parte il fatto che la storia è piena zeppa di artisti, santi, scienziati e via discorrendo che hanno compiuto opere e imprese memorabili pur essendo orfani di uno dei due genitori, se non di entrambi, sin dalla primissima infanzia, numerosissimi studi scientifici dimostrano che i figli adottati da coppie omosessuali crescono altrettanto bene, se non addirittura meglio, di quelli allevati da coppie eterosessuali.
Omosessuali non si nasce, ma si diventa per scelta: quindi consentire ai gay di sposarsi configurerebbe il riconoscimento giuridico di un "capriccio".
Prescindendo dall'esattezza dell'affermazione iniziale, sulla quale non mi soffermo in questa sede perché è del tutto ininfluente ai fini del ragionamento, non si capisce perché le scelte individuali, che assumono rilevanza pubblica in una miriade di situazioni diverse (pensate, ad esempio, all'obiezione di coscienza da parte dei medici cattolici), diventino improvvisamente dei "capricci", e come tali non meritevoli di considerazione, quando riguardano la loro sfera affettiva e sessuale.
Consentire che gli omosessuali si sposino li farebbe uscire tutti allo scoperto, e a me dà fastidio vedere due gay che si tengono per mano o che si baciano in mezzo alla strada.
Provare fastidio per qualunque cosa faccia chiunque altro è certamente legittimo, ma non sempre vale a poter impedire che quella cosa venga fatta. Se dovessi stilare un elenco di tutti quelli che con i loro comportamenti danno fastidio a me, finirei domani e consumerei tutto il disco rigido del computer: però non ho la pretesa di impedirglielo per legge, almeno finché quei comportamenti non si traducono in un danno effettivo e misurabile a mio carico. Insomma, credo proprio che in questo caso il fastidio dobbiate tenervelo per voi.
Dal blog di Alessandro Capriccioli "Metilparaben".
03 marzo 2011
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