23 dicembre 2009

L'EMILIA-ROMAGNA DA' DIGNITA' A TUTTE LE FAMIGLIE

L'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha espresso ieri il suo assenso alla legge finanziaria regionale, che nell'articolo 48 ridefinisce l'erogazione dei servizi garantendo lo stesso accesso a coppie sposate e non, eterosessuali e omosessuali, nonché ai singoli individui.
"Dopo
Toscana e Liguria, l'Emilia-Romagna è la terza Regione ad affermare un principio di uguaglianza di questo valore nell'offerta dei servizi di competenza regionali" - dichiara il Presidente Nazionale Arcigay Aurelio Mancuso - "Il Parlamento nazionale non può rimanere immobile di fronte a queste svolte che stanno cambiando il nostro Paese, regione dopo regione, ma dovrebbe cogliere il messaggio di dignità e laicità, dando tutele e pari diritti a tutte le persone LGBT italiane".
"Il voto di Bologna arriva dopo il tentativo senza successo delle gerarchie cattoliche di precludere questo importante traguardo di civiltà e democrazia. Con questa legge il
Presidente Errani e la maggioranza che governa la Regione hanno dato un segnale chiaro e forte di laicità e comprensione della realtà sociale di tutte le famiglie" – conclude Mancuso.
"Siamo particolarmente soddisfatti dell'importanza del terzo comma, che parifica nella fruizione dei servizi erogati dalla Regione i singoli, le famiglie e tutte le forme di convivenza" – aggiunge il coordinatore
Arcigay Emilia-Romagna Flavio Romani - "Sono inoltre preziosi i richiami alle nozioni di discriminazione previste nelle normative europee, in particolar modo la 2006/54 CE che riguarda la parità fra i generi e definisce in modo chiaro e inequivocabile il divieto di discriminazione nei confronti delle persone transessuali. La nostra Regione dà l'esempio al Parlamento nazionale che aveva cancellato il rispetto e la tutela delle diverse identità di genere".

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