Mentre l'America sogna di veder decadere la norma ipocrita che prevede la non visibilità dell'omosessualità nell'esercito in Inghilterra ci si accorge che gay e lesbiche sono anche eroi in azioni di guerra e missioni di pace. Sul numero di Luglio della rivista ufficiale dell'esercito "Soldier" fa la propria comparsa, per la prima volta, una copertina con un soldato dichiaratamente omosessuale con tanto di medaglia guadagnata in Iraq e la grande scritta Pride subito sotto il titolo. Dopo quasi un decennio dall'apertura ufficiale dell'esercito ai militari omosessuali cade, quindi, l'ultimo tabu e viene celebrato l'impegno e l'apporto dei soldati gay e lesbiche. "Soldier" dedica la "cover story" ad un militare apertamente gay e tratta dei problemi legati al binomio esercito-omosessualità. Alla storia di James Warton vengono infatti affiancate le vicende delle coppie omosessuali e i molti passi avanti fatti dall'esercito della regina in materia di discriminazioni. Fino ad arrivare alla partecipazione in divisa ai Pride. Perfino il capo delle forze armate, Sir Richard Dannatt, ha fatto, qualche mese fa, un intervento nell'ambito di un convegno GLBT ricordando che "il rispetto per gli altri non è un'opzione extra".mrs and mrs L'idea della celebrazione dell'impegno di gay e lesbiche sulla rivista ufficiale dell'esercito nasce dalla volontà di compiere un ulteriore passo avanti nella lotta contro le discriminazioni. Soprattutto un segnale rivolto a quei vertici dell'esercito che si sono dimostrati ostili alle decisioni di apertura e che anche grazie all'uscita di questo numero di "Soldier" dovranno rassegnarsi a considerare gay e lesbiche alla stregua degli altri militari visto che, esattamente come gli altri, si impegnano e guadagnano medaglie per il loro servizio.
QUI l'articolo completo in Pdf.
Fonte: QueerWay
29 luglio 2009
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