25 giugno 2009

LA PROTESTA DEI GIORNALISTI RAI CONTRO IL TG1 E MINZOLINI

Non era mai accaduto. Mai a Viale Mazzini i comitati di redazione di tutte le testate s'erano riuniti in assemblea plenaria per condannare la disinformazione diffusa dai telegiornali sullo scandalo Berlusconi-D'Addario. "Siamo tutti TG1, siamo tutti, noi giornalisti della Rai, contro le scelte editoriali di chi occulta le notizie e rende agli italiani un pessimo servizio pubblico radiotelevisivo" afferma un documento. Nel mirino c'è Augusto Minzolini, da meno di un mese direttore del TG1, autore lunedì sera di un editoriale per difendere la sua linea del silenzio. Ebbene è ora che egli "comprenda", sottolineano i rappresentanti sindacali dei giornalisti, "qual è il compito del direttore di una testata del servizio pubblico, tenuta a raccontare e rappresentare, con tutti i punti di vista, i fatti che hanno rilevanza nella vita del Paese. Un impegno che mai può venir meno e mai può permettersi di tacere notizie o impedire una loro corretta e completa lettura". E ciò vale "anche per il TG2, responsabile di analoghe omissioni" e per tutte le redazioni. I comitati di redazione concludono chiedendo alla Commissione di Vigilanza di convocare Minzolini. Nel frattempo, almeno finchè Minzolini "non avrà chiarito le sue scelte sulle vicende del premier", l'associazione Libertà e Giustizia invita a non guardare più il TG1. E il direttore viene bacchettato perfino da un deputato del PdL, già direttore di QN Giancarlo Mazzuca: "Ha sbagliato. Io avrei dato la notizia, ma mettendo in rilievo le forzature". Una protesta inedita, quella dei giornalisti Rai, che incassa subito la solidarietà del consigliere in quota PD, Giorgio Van Straten: "La presa di posizione dei cdr dimostra che il richiamo a una maggiore correttezza non era un'invenzione nè del presidente Garimberti, nè del consigliere Rizzo Nervo, che ha invocato la possibilità di licenziamento per giusta causa. Perchè se dare notizie in modo distorto è grave, non darle affatto è peggio". Un'ipotesi, quella ventilata da Rizzo Nervo, rilanciata ieri da Antonio Di Pietro. "Minzolini è un gossipparo anzi l'Emilio Fede del servizio pubblico", ha attaccato il leader Idv. Annunciando una lettera al Capo dello Stato completa di dossier sul tema e denunciando le future nomine di Viale Mazzini: "Noi abbiamo rifiutato la spartizione e un mercimonio di posti su cui ora deve intervenire la magistratura".

2 commenti:

  1. menomale che la SHIFEZZA di Minzolini non è passata inosservata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Una vergogna inaudita.

    RispondiElimina
  2. io dopo aver saputo della sua nomina, ed essermi informato un minimo sui suoi precedenti, avevo già interrotto la visione del tg1, dopo i 3 mediaset.
    e il tg2, è di parte da anni, ma rapidamente sta seguendo il tg1.
    temo per le sorti del tg7.
    alla fine cosa rimane? il tg3? skytg24?
    e l'informazione accessibile a tutti dov'è finita?

    RispondiElimina