L' "Herald Tribune" le dedica due colonne a pagina tre dal titolo non certo lusinghiero: "UN MINISTRO DELLA DETRA ITALIANA ATTACCA I GAY".
Mara Carfagna è da giorni sotto il fuoco incrociato di tutta la sinistra, del PD, delle associazioni GLBT e di tutti quei cittadini che si sentono offesi dalle sue dichiarazioni omofobe.
Adesso però arriva la smentita.
"In riferimento alle polemiche sollevate dai movimenti GLBT mi corre l'obbligo di precisare che è intenzione del Ministero che guido combattere ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali".
"Sono cosciente delle tante discriminazioni nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro e credo che l'Italia abbia il dovere di contrastarle con fermezza. Detto questo, però, il movimento GLBT non può pretendere per le coppie omosessuali nè riconoscimenti simili a quelli garantiti alla famiglia, nè il patrocinio del Governo a manifestazioni che rispondono più a logiche esibizionistiche che ad altro".
E, riguardo alle sollecitazioni di chi rivendica alcuni diritti per i gay, aggiunge il Ministro, "sono pronta a discuterne se si tratta di negoziazioni privatistiche e non di riconoscimenti pubblicistici. Per permettere a un gay di andare a trovare il compagno o la compagna in ospedale può bastare una dichiarazione all'Asl, così come va assicurato il subentro nel contratto di affitto dell'abitazione o la visita in carcere attraverso un semplice atto amministrativo".
Secondo Carfagna, inoltre, "se c'è la volontà di discutere per combattere le discriminazioni ed evitare le disparità, il ministero per le Pari Opportunità è pronto a trovare soluzioni immediate, ma se qualcuno intende minare all'unicità della famiglia, o dettare l'agenda politica del ministero non potrà che trovare porte chiuse".
Io mi chiedo: Ci fa,o ci è?
21 maggio 2008
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