Per Ivan Scalfarotto le prossime elezioni rappresentano la seconda sfida nel mondo politico italiano. La prima, nel 2005, lo ha visto scendere in campo per le primarie del centrosinistra. In quell’occasione ci fu chi lo definì un folle, chi un visionario, chi un idealista che stava cercando di cambiare qualcosa in questo Paese. Da outsider, che si serviva solo di internet e qualche endorsement (da Adriano Sofri a Michele Serra), raccolse quasi 27mila voti (pari allo 0,6%). Stavolta, nella seconda discesa in campo, con il Partito Democratico, subisce un meccanismo elettorale che, avendo abolito le preferenze, rende di fatto impossibile misurare il riscontro, in termini di voto, del consenso.
E’ candidato nel collegio della Lombardia, e il suo ingresso nella Camera dei Deputati è strettamente collegato all’eventuale vittoria del PD a livello nazionale. E’ uno di quelli che vengono definiti i "candidati gay" del PD, anche se, come spiegherà in questa intervista che ha gentilmente concesso, lui non parla solo alla comunità GLBT. In questi giorni è stato diffuso su YouTube e sul suo sito il video per la campagna elettorale, diretto da Paolo Virzì (dal titolo: “Comunque mi chiamo Ivan“). Blogger anche lui, è direttore del personale di un istituto finanziario.
Su River-Blog una interessante intervista.
Clicca QUI pr accedere direttamente.
20 marzo 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
FORZA IVAN!!!!
RispondiElimina