La sola idea che Angela Sozio, la rossa ex concorrente del Grande Fratello, potesse essere candidata alParlamento (come si è letto nei giorni scorsi), è sufficiente a dimostrare la trasformazione di GF da "cult" a "trash". Ma non si tratta di una trasformazione casuale. C'è infatti un motivo se il "Grande Fratello" quest'anno è così brutto, tanto da guadagnarsi fra gli addetti ai lavori il titolo di peggiore edizione fra le quarantadue versioni andate in onda in sessantotto Paesi. E il motivo è che questo GF non è affatto Grande Fratello. Le regole del reality "puro" sono molto semplici: nessun contatto con il mondo esterno, un numero limitato di concorrenti. Le dinamiche psicologiche che ne conseguono sono l'anima e il corpo del programma. Se fosse una fiction, GF sarebbe "Lost". L'ottava edizione ha però completamente abbandonato quest'impostazione. I concorrenti sono più di millee si assomigliano tutti, entrano ed escono vorticosamente, ricevono di continuo videomessaggi dalla mamma, telefonate dalla fidanzata, visite "a sorpresa" e collegamenti in diretta.Impossibile persino identificarli, figuriamoci appassionarsi a loro o credere alle loro lacrimucce. Il risultato è desolante: GF è diventato uno sgangherato varietà, infarcito qua e là da qualche scimmiottatura dei programmi della De Filippi. E gli ascolti sono altrettanto desolanti: il prime lime del lunedì vivacchia poco sopra il 20% ed èquasi sempre battuto da Raiuno, mentre la striscia quotidiana è ridotta al lumicino. La crisi di GF è cominciata un paio d'anni fa, e rientra in una tendenza non solo italiana. Ma l'idea di invertirla sfigurando il programma ha portato risultati disastrosi in termini di qualità e di ascolti. E un peccato che Mediaset lasci andare in malora un format che appartiene ormai alla storia della Tv, e che proprio Mediaset ha avuto il coraggio di portare in Italia, cambiando così per sempre il nostro modo di guardare la televisione. E' un peccato che un programma così innovativo, discusso ed entusiasmante sia diventato l'ennesimo esempio di televisione deficiente (con appendice parlamentare).
Articolo di Fabrizio Rondolino da "VANITY FAIR" Italia del 10 Marzo 2008
17 marzo 2008
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