26 febbraio 2008

SANREMO 2008 - Prima Puntata - ANNA TATANGELO LA FIERA DELLA BANALITA'

Tra gag più o meno scontate e qualche sorriso "strappato" si è conclusa la prima serata del "FESTIVAL DI SANREMO". Tutto però è ruotato intorno a quella che era la canzone più attesa di questo Festival di San Remo. Dopo aver atteso la fina del "DOPOFESTIVAL" (Noiosissimo!! Se non ci fosse stata Lucia Ocone/Mina mi sarei addormentato), ho incominciato a pensare su come potessi articolare al meglio tutti i miei pensieri da buttare giù questa mattina sul blog circa la banalità della Tatangelo. Non volevo essere cattivo ma non c'era alternativa...

Stamattina leggendo il blog di "
GAY WAVE" noto con piacere che qualcuno la pensa come me e vi riporto pari pari ciò che hanno scritto:

In tanti, dopo le numerose polemiche, aspettavano di ascoltare questo brano di Anna Tatangelo dedicato all'amico gay. Dopo aver atteso Poteva la giovane amante del già patetico Gigi D’Alessio fare di peggio? No. "Il mio Amico" è quanto di più ridicolo e banale sia stato scritto per raccontare una storia d'amore e d’amcizia gay.
Tralasciando lo stile neomelodico e ripetitivo del brano, ed evitando di dare giudizi sulle qualità canore della ragazza, vogliamo soffermarci sul testo di questo pezzo, esaminarlo con voi. Perché a ben vedere di peggio, forse, non poteva essere scritto.

Che ci crediate oppure no la Tatangelo ha cantato questi versi osceni:

"Il mio amico che non dorme mai di notte Resta sveglio fino a quando fa mattina Con il viso stanco e ancora di po’ di truccolascia i sogni chiusi dentro ad un cuscinoFa di tutto per assomigliarmi tanto vuole amare come me"

"Il mio amico avvolto dentro l’amarezza Mi fa tanta tenerezza"

"Dimmi che male c’è Se ami un altro come te L’amore non ha sesso Il brivido è lo stesso"

"Il mio amico cerca un nuovo fidanzato Perché l’altro già da un pezzo l’ha tradito Dorme spesso accanto a me dentro al mio letto E si lascia accarezzare come un gatto"

"Il mio amico mi confida le sue coseAnche quelle che non sa Poi mi guarda mentre spegne il suo sorriso Spera sempre in quell’amore che non ha"

"Nel cammino dell’amore Scende sempre quel dolore dentro te C’è chi ti guarda con disprezzoPerché ha il cuore di un pupazzo dentro"

"Se a chi dice che non sei normale Tu non piangere su quello che non sei Lui non sa che pure tu sei Uguale a noi e che siamo figli dello stesso Dio, Dimmi che male c’è."

Bene. Quello che è chiaro è che l'amico della Tatangelo (a quanto pare la canzone è dedicata al suo truccatore nonché vecchio amico di infanzia) è uno di quei gay da vizietto: truccato, molto femminile, paranoioco ed infelice. E sembra anche abbastanza chiaro che la Tatangelo lo tratta come un peluche, meravigliandosi quasi che il ragazzo possa anche non essere così timido e insicuro quando lo accoglie nel suo letto e lo accarezza come un gatto (?). Un'accozzaglia di banalità quasi offensive, che raccontano il mondo di gay come un universo di persone infelici che vorrebbero essere donne, frustrati da ciò che la natura gli ha procurato: umiliazioni e insulti. Per carità, sappiamo bene che ci sono ancora oggi situazioni in cui i gay vengono maltrattati e derisi e che in giro qualche omofobo ancora c’è, ma c’è modo e modo di raccontare certe cose, senza necessarimente renderle così patetiche e strappalacrime.Quello che è evidente di questa canzone è che la "brava" Tatangelo e il suo amante-pigmaglione-tutor Gigi D’Alessio (è lui l’autore di tale meraviglia, non dimentichiamolo) hanno portato a SanRemo una canzone furba che vuole intenerire, non far ragionare, con l’obiettivo chiaro di commuovere, senza lanciare alcun messaggio concreto ed utile.
Il timore, reale e possibile, è che questo brano diventi una hit e che saremo costretti a sorbircelo in radio, continuamente, nei prossimi mesi. Che Dio (lo stesso Dio degli eterosessuali, come anche precisa la "bella" Anna) ci aiuti!

Che la Tatangelo sia stata coraggiosa ad affrontare e a proporre un tema del genere non ci piove, ma no poteva starsene a casa o fare qualcosa di meglio?

Unica nota positiva la bellissima scenografia di Gaetano Castelli che sostiene di aver realizzato un sogno grazie a Baudo e Chiambretti. "Pippo, con il quale lavoro da oltre 37 anni, voleva una scenografia corposa, tradizionale, Piero, con cui, invece, non avevo mai avuto modo di collaborare, aveva esigenze opposte. Per accontentare entrambi ho dovuto inventare una macchina teatrale innovativa con l’orchestra che si più sollevare e le famose botole che permettono di avere a disposizione anche all'Ariston i settori mobili che finora erano interdetti. Si regge tutto su quattro pilastri in ferro, che per fortuna costa poco, tanto che l’intera macchina scenografica è costata meno dell’anno scorso. Le scenografie cambiano ogni sera. Chi è a casa vedrà per la prima volta comporsi a vista differenti situazioni che altrimenti non sarebbe stato possibile allestire. Ho realizzato un sogno perché realizzare tutto questo all'Ariston è stata una vera e propria impresa ingegneristica".

Speriamo che stasera vada meglio. Faccio solo due nomi:

4 commenti:

  1. Ho visto l'esibizione su youtube ... di peggio nn si poteva immaginare ... spero che il pubblico gay penalizzi alla grande questa canzone, facendo capire che NOI NON SIAMO COSI!!

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  2. ...una grande offesa alla dignità umana!

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  3. Vorrei lanciare una lancia a favore della Tatangelo. Siamo d'accordo che la sua é una canzone da 4 soldi(ad essere generosi!!), ma mi sembra un poco esagerato il polverone che si é alzato nei confronti del suo pezzo canoro. E' pur vero che quando si affronta un tema del genere o le cose si fanno bene o non si fanno per niente, ma in Italia se le fai con uno spiccato senso di denuncia si alza la chiesa e le pressioni politiche del centro destra si fanno sentire, se le fai, come il caso della Tatangelo, troppo banali la comunitá gay si alza e grida allo scandalo. Nel secondo caso: alzi la mano chi almeno una volta non é andato in discoteca truccato o non si é trovato a piangere sulla spalla della sua migliore amica. Certo il testo della canzone é una porcheria, come lo sono il 90% delle canzoni che si presentano a Sanremo, ma perché non si grisó SOS quando Paola e Chiara, al loro esordio portarono e cantarono quel loro brano nella kermesse ligure di qualche anno fa? Meditate gente....meditate....

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  4. ALZO LA MANO!!! Mai fatto niente di tutto ciò. E quando di co MAI è MAI! E sono sincero....chi mi conosce lo sa....

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