24 novembre 2006

NO ALL'OMOFOBIA!


Dopo i numerosi e vergognosi accadimenti che stanno scuotendo l'italia ed il mondo intero, mi sembra doveroso soffermarmi su quello che è il tema dell'OMOFOBIA.

Il termine OMOFOBIA deriva dal greco όμός = stesso e

φόβος = timore, paura. Significa letteralmente “paura nei confronti di persone dello stesso sesso” e più precisamente si usa per indicare l’intolleranza e i sentimenti negativi che le persone hanno nei confronti degli uomini e delle donne omosessuali.
Può manifestarsi in modi molto diversi tra loro, dalla battuta su un una persona gay che passa per la strada, alle offese verbali, fino a vere e proprie minacce o aggressioni fisiche.
In seguito all’omofobia, ad esempio, alcuni eterosessuali, raccontano di sentirsi a disagio in presenza delle persone gay o lesbiche, altri si mettono a ridere quando le incontrano per strada. Altri ancora dicono di essere disgustati dai loro comportamenti, arrabbiati o indignati.
Anche la parola “frocio” può essere considerata come espressione di omofobia, perché di solito viene usata con una connotazione negativa.


Come nasce l'omofobia?

L'omofobia deriva dall’idea che siamo tutti eterosessuali e che è normale e sano scegliere un partner del sesso opposto (eterosessismo). Tale considerazione è basata anche sulla falsa credenza che in natura non esistano comportamenti omosessuali (“L’omosessualità è contro natura”); molti animali, invece, presentano comportamenti omosessuali, tra cui topi, criceti, porcellini d’India, conigli, porcospini, capre, cavalli, maiali, leoni, pecore, scimmie, e scimpanzé. L’omofobia, inoltre, si alimenta in vari modi. Innanzitutto la società è spesso diffidente nei confronti delle diversità, fino al punto di considerarle pericolose. Tale mancanza di fiducia riguarda tutte le minoranze portatrici di valori nuovi o diversi perché minacciano quelli convenzionali.

Il pregiudizio anti-gay, inoltre, è rinforzato dall’ignoranza e dalla mancanza di contatti con la comunità omosessuale. Gli individui omofobici, di fatto, non conoscono la realtà gay e lesbica e ne hanno un’idea astratta basata su ciò che hanno sentito dire dagli altri. Infine, noi tutti tendiamo ad agire in modo coerente con ciò che viene ritenuto desiderabile e giusto in base alle convenzioni sociali dominanti. Questo meccanismo, ad esempio, è alla base del fatto che si è soliti deridere i gay perché è consuetudine farlo.
Le credenze negative nei confronti dell’omosessualità, inoltre, sono così diffuse nella nostra società che anche gay, lesbiche e bisessuali tendono ad essere omofobici.
In questo caso l’omofobia prende il nome di omofobia interiorizzata.....

Si ringrazia IPSICO
Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva
per la descrizione dettagliata

1 commento:

  1. Bell'articolo, davvero! Chiaro e semplice, ma perfetto!

    Grazie per averlo inserito nel blog ;)

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